Palermo, ragazza disabile costretta a prostituirsi per anni
Societa' Sicilia

Palermo, ragazza disabile costretta a prostituirsi per anni

mercoledì 29 marzo, 2017

PALERMO, 29 MARZO – Una ventottenne siciliana affetta da disabilità psichiche, ha denunciato il convivente che, fra il 2010 e il 2016, l'ha costretta con minacce e violenza a prostituirsi in cambio di 20 euro o di cibo. Un incubo per la giovane, che era scappata di casa quasi sette anni fa, pensando di aver trovato l'amore. Dopo i primi tempi di relazione, sono iniziati gli abusi: l'uomo è arrivato persino a segregarla, chiudendola nell’abitazione con un lucchetto esterno e sbarrando le finestre del piano terra inchiodandole all'interno con delle lunghe tavole di legno. [MORE]


Dopo la denuncia e le relative indagini condotte dal capitano Marco Pisano, il sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia di Palermo, Sirio De Flammineis, ha chiesto al Gip, Roberto Riggio, l'arresto di un cinquantunenne, di origini marchigiane ma residente nel Palermitano. L'uomo è accusato di riduzione in schiavitù, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e lesioni nei confronti della donna anche in un periodo in cui era in gravidanza.


Nell'ordinanza di custodia cautelare, dove sono raccolte anche le testimonianze dei “clienti” della giovane donna, viene riportato che la ventottenne qualche tempo dopo essere andata a convivere con l'uomo, avrebbe iniziato a subire minacce e violenze per costringerla a prostituirsi, anche con più uomini contemporaneamente, in modo da poter pagare l'affitto.
Sempre secondo le accuse la ragazza è stata più volte picchiata e ricoverata al pronto soccorso: una volta per la frattura del setto nasale mentre, una seconda volta, insieme a un trauma cervicale, le è stato comunicato che era avvenuta un'interruzione di gravidanza.


Le violenze sarebbero continuate sino a quando, lo scorso maggio, la donna non ha trovato il coraggio di tornare dai suoi genitori che l'hanno subito riaccolta a braccia aperte ed accompagnata a denunciare il suo aguzzino ai carabinieri.


Maria Minichino


(fonte immagine Repubblica.it)


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