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Palio dei Capatosta, inizia il countdown per la seconda edizione

 MOLA di BARI (BA) , 28 GIUGNO 2012

INTERVISTA AL CAPITANO DEL PALIO
NICO COLELLA

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Citiamo il Palio e ci viene in mente il Palio di Siena. Ma se ci sforzassimo di percorrere la penisola italiana sul filo delle realtà-evento, ci accorgeremmo che il Palio esiste                                                                                            anche al    Sud. Diverso, certamente; non conosciuto come quello,                                                                                          certamente,  ma nuovo di zecca. O meglio, nuovo da seconda edizione.

                                                                                                  Ne parliamo adesso perché, alla vigilia dello start nel suo secondo anno, ci siamo resi conto dell’esplosione emotiva che una realtà del genere ha suscitato in una ridente cittadella del Sud barese che, per chi non la conoscesse, si chiama Mola di Bari. È qui che il progetto di un ardente sognatore, da “pensiero” si è fatto “cosa”. Cos’è, appunto? Lo chiediamo proprio a lui, il promotore del “PALIO dei CAPATOSTA”, dott. Nico Colella.[MORE]

Il “Palio dei Capatosta” è al secondo anno. Il primo, edizione 2011, può essere considerato una prova. Il secondo invece, questo dell’Edizione 2012, è un evento di conferma, un “acquisìto”, che quindi si ripropone uguale e diverso, magari diverso con delle migliorìe. Quali?
Il Palio più che migliorìe, si ripropone come Palio delle novità e delle evoluzioni. La prima, l’impronta storica: molto più dell’anno scorso, che per ristrettezze economiche avevamo ridotto in quanto a “strutturazione” e figuranti, quest’anno si allaccia ad una pagina di Historia, in modo più stringente. A ricordo, il corteo storico del giorno 8 luglio, rievocherà il passaggio della Principessa Isabella di Capua che da terra partenopea, avanzò fino ai suoi possedimenti di Otranto, fermandosi nel mentre proprio a Mola il giorno 14 luglio 1549. Per questa ragione, necessariamente, il Palio si svilupperà nelle giornate a ridosso della 2^, o massimo della 3^ domenica di Luglio di ogni anno.
Le altre novità sono, oltre che la possibilità di partecipare a visite guidate (previa prenotazione) nel Castello Angioino Aragonese della città, anche la mostra –all’interno del meraviglioso “contenitore metafisico”- degli abiti utilizzati nel corteo storico. Abiti cuciti professionalmente, da sarte che hanno lavorato per questa manifestazione. Altra novità: il Palione, necessariamente nuovo. Nel tema, nella firma, quindi nella rappresentazione. L’esposizione dei costumi e del Palione è fissata nei giorni che vanno dal 9 luglio al 12, in orario mattutino e pomeridiano.

Si comincia quindi il dì del 8 luglio, con il Corteo Storico di Isabella di Capua. Quanti figuranti vi saranno compresi? Cosa può fare Mola per quel giorno d’Inizio?

I figuranti selezionati sono un centinaio. Il vestiario, grazie al supporto-donazioni dei molesi e al prezioso apporto di TRIBUZIO CORREDI, ha permesso una veritiera organizzazione del corteggio antico tra rappresentazioni di popolani e Clero (Vescovo e due sacerdoti), la Corte di isabella, la Corte di Gaspare Toraldo , i soldati, i giocolieri e gli sbandieratori/musici di Capurso. Questo è con certezza il 1° corteo Storico molese che si possa citare, a tutti gli effetti. Mola cosa può fare? Addobbare quanto più possibile le proprie abitazioni all’esterno, rendere il paese accogliente con i colori della propria contrada.

I giorni in cui si entra nel cuore del Palio sono quelli del venerdì successivo (13 luglio), sabato 14 e domenica 15 luglio. Cosa ci presenta il programma?

Il venerdì (giorno seguente alla benedizione degli atleti che quest'anno è prevista il 12 luglio, giovedì ndr) è la giornata  delle cerimonie del Palio:  ogni contrada, sincronizzata a tempi svizzeri, farà partire un minicorteo da strade diverse che, a raggi, convergeranno verso la piazza  centrale della città, piazza XX settembre. Sul sagrato della Chiesa Maddalena, che sovrasta da sempre il “foro” pubblico   sarà effettuato il sorteggio: quello che cristallizzerà le posizioni di gara delle sei Contrade partecipanti (Terra, Stella, Fuoco, Giglio, Noria e Drago). Giorno 13 inoltre, si terminerà con la Festa di gemellaggio vista la partecipazione degli spagnoli di Pedrajas de San Esteban; una festa in concomitanza con un’altra, quella di Buon Auspicio del Palio.
Sarà un ritrovarsi insieme dopo “il discorso antagonistico” del “Bando di Sfida” pronunciato dalla Contrada del Fuoco. La contrada cioè vincitrice dello scorso Palione d’oro edizione 2011, sbeffeggerà le altre contrade, con uno scritto recitato pubblicamente. Sarà “un rito” connesso ad un altro: la bandiera posta sull’asta d’onore del Palio, ch’è visibile oggi dalla Piazza nella parte superiore del Castello, verrà ammainata per riconferirla al Campione uscente.

Il sabato e la domenica, invece?
Il sabato è il giorno delle gare terrestri. Corsa ai sacchi per i bimbi (6-10 anni); “Costruiamo il Torrione!” (per i ragazzi di anni 11-14), Staffetta (mista, 4 x 400 m per partecipanti dai 15 anni in su) e Tiro alla fune (specialità sportiva per sole donne, dai 26 anni in su)
Domenica 15 luglio sarà invece la volta delle gare sul MARE, tutte con atleti che hanno raggiunto la maggiore età. Sfida di velocità delle barche a remi (gara che si terrà sullo specchio d’acqua antistante il Castello a meno che condizioni meteorologiche avverse ci costringano a spostarci nell’entro-Porto), staffetta a nuoto (mista, 4 x 100 m) e la gara del palo della cuccagna.

Fondamentale per queste è stato, è e sarà, l’apporto della LEGA NAVALE, che non solo sarà impegnata dal prossimo 1° luglio nella custodia delle barche a remi delle contrade ma, come “partner marinaro” del Palio dei Capatosta, avrà la direzione logistica della gara Palo della cuccagna. Un palo zeppo di grasso, che sarà disposto orizzontalmente sulla prua della barca.
Regolamento ha voluto che se ci dovessero essere impedimenti atmosferici e le gare terrestri non abbiano possibilità di effettuarsi, varrà il punteggio somma di quelle marittime. Viceversa, se a non disputarsi dovessero essere le gare via mare, la Contrada vincitrice del Palione d’oro sarà quella che, nel conteggio delle competizioni via terraferma, avrà raggiunto più punti.

La risonanza, la visibilità, il Turismo. L’ aggancio con le prime realtà forestiere. Mola di Bari potrà attrarre quest’anno tanta gente quanta ne portò la Sagra del Polpo (festa popolare in versione “sagra”) dei tempi migliori?
Io non amo pensare ai numeri. Punto all’anima della manifestazione. Se dovessi pensare alla visibilità, ritengo che il giorno principale che attrarrà masse anche dai paesi limitrofi, sarà il giorno del Corteo Storico. Perché, quel giorno, maggiore sarà la sorpresa, maggiore la suggestione. Abbiamo anche pubblicizzato il Palio con dei manifesti affissi nelle città di Fasano, Polignano, Rutigliano, Noicattaro, Monopoli (Lidi Capitolo) e nella nostra frazione balneare di Cozze. Gli apprezzamenti di stima nei nostri confronti, anche “da fuori” sono ricorrenti. I giorni delle gare invece appartengono più alle contrade, son “cosa” che riguarda di più il paese quindi su queste giornate non posso esprimermi sui numeri.
Il palione di quest’anno, ha come titolo “I quattro Cavalieri dell’Apocalisse”. Cosa c’è di “apocalittico” quest’anno nel Palio? Paul Beauchamp, esegeta francese, affermava che “la letteratura apocalittica nasce per aiutare a sopportare l’insopportabile” e così, nei momenti di estrema crisi, fa attecchire la giusta speranza. Crisi-speranza. C’entra con il Palio?
Certo, pienamente. In un periodo di crisi come questo risollevare lo spirito, far riscoprire i valori dello stare insieme, stringersi attorno, sono elementi potenti che rimandano al valore della missione così come espressa da Beauchamp. E il Palione ne è la rappresentazione, un’opera di Simona Ercole che ha vinto il concorso aperto a gennaio e terminato nel marzo scorso. È il simbolo di questa seconda edizione 2012, una novità anche questa. Come un’altra novità la vedremo domenica, quando la Contrada (rectius: il Consiglio di Contrada) vincitrice, chiuse le gare, dovrà correre verso la torre più alta del Castello per issare la propria bandiera che rimarrà in vista sino al venerdì del Palio successivo, fino quindi al venerdì del Palio 2013.
Le difficoltà maggiori di un Capitano del Palio. Le storture che sono emerse in 24 mesi di lavoro in questo paese.
Sicuramente, l’essermi imbattuto nell’incapacità di alcuni a saper rinunciare all’ <Io> per abbracciare il <Noi>. Ma non è una critica, solo, mi rendo conto, un retaggio culturale di Mola. Il Palio si propone di mediare tra diverse anime, le diverse anime delle Contrade. Per i Direttivi, il Palio è una palestra per ricordarsi che, essendo una cosa seria, occorre diplomazia, rigore “istituzionale”, umiltà e sicuramente anche la capacità di saper muoversi nel territorio.
L’aumento dei riti civili attraverso i quali molti decidono di contrarre Matrimonio, è prova in generale di una tendenza ad allontanarsi dalla religiosità o meglio dall’Istituzione Chiesa, in un momento intimo di unione. In generale. Un innalzamento , discreto, del numero dei “laicisti” riguarda anche Mola. Come si pongono quelle fette di popolazione poco legate alla Chiesa e alla Fede (quindi, ad esempio, alla devozione nei confronti dei Santi et similia) nei confronti delle “feste Capitolari” celebrate, vissute, in nome del Santo Protettore di Contrada?
Come ho detto prima, circa il ruolo istituzionale, posso dire che accade questo: alcuni, pur non condividendo, partecipano. Altri, trovano una motivazione per avvicinarsi. Altri ancora, fanno un lavoro su se stessi e per dovere “istituzionale” presenziano alla festa del protettore perché quella festa rappresenta tutta la Contrada, che è fatta anche di credenti.
Ringraziamenti?
Io ringrazio infinitamente tutti quei molesi che hanno abbracciato fortemente l’ideale del Palio.

- Francesco Lorusso per la sceneggiatura

- Confraternita di Maria SS. Addolorata

- i parroci e le confraternite molesi per l'importante sostegno alle Contrade

- Carolina Scarati, Silvana Licci, Viviana Valentini e Palumbo Giovannina per la collaborazione con la costumeria

- Giacomia Pinto, Petronilla e Antonietta Pascale per la collaborazione nelle scenografie

- Adelina Lorusso e Antonella Lamarra per la riproduzione dei gioielli

- Benedetto Liotine per il supporto luci

- Francesco Guardavaccaro per il supporto artigianale

- Paolo Deliso per il suo personale supporto al Palio

- Giuseppe Colonna punto di riferimento nei rapporti con l'Amministrazione Comunale

- Giuseppe Damato e Radio Mola International per averci permesso di raccontare il Palio via etere

- I dirigenti scolastici delle scuole primarie per averci permesso di portare il Palio tra i bambini

- I consigli direttivi delle Contrade, gli attivisti, le mamme, i papà, i bambini ed i cittadini di Mola per la grande passione mostrata verso il Palio.

- l' Amministrazione Comunale del nostro paese per il sostegno

E ora predisponiamoci perché anche quest’anno, per chi ci crede, sarà un’ emozione sicura. E per chi non l'ha mai visto questo Palio, ecco, è un'occasione per guardare da una finestra diversa, da un punto in alto, in "casa altrui". La casa -il paese- dei Capatosta, ovvero dei "molesi dalla testa dura", quelli  della determinazione e dell'ostinazione [così come di prassi vengono chiamati coloro che in questo punto piccolo della Puglia vi risiedono] che aspettano  arrivi finalmente il "loro" evento. Manca veramente poco.

AI

 

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LE FOTO, inserite in photogallery, sono a firma di GIOVANNA MOCCIA

In foto di Copertina, IL CAPITANO DEL PALIO DEI CAPATOSTA, Nico Colella