LAMEZIA TERME 19 MARZO 2015 - La XII rassegna teatrale Ricrii, promossa da Scenari Visibili e diretta da Dario Natale, porta sul palco del Teatro Umberto di Lamezia Terme “Panenostro”, la nuova produzione della Compagnia Ragli animata da Rosario Mastrota che per l’occasione ha scelto Ernesto Orrico per interpretare lo spettacolo. “Panenostro”, programmato per sabato 21 marzo con inizio alle ore 21, non è soltanto una storia di emigrazione, lavoro e criminalità, ma è anche una storia intima che rimette in gioco le regole del genere liberandosi dai toni retorici e vuoti che troppo spesso accompagnano i discorsi sulla mafia. La vita del protagonista Giuseppe, panettiere calabrese emigrato al nord, scorre sul binario della normalità fino a quando si scontra con l’imposizione prepotente che lo induce a reagire in un modo tutt’altro che civile. [MORE]
Si apre allora uno scenario drammatico, intenso e roboante, scandito da una nuova tematica che va ad affiancarsi a quelle variegate finora proposte da Scenari Visibili con un unico obiettivo di trasmettere con la voce, la gestualità, le scenografie, i molteplici stati d'animo che la magia del palcoscenico riesce a suscitare. “Panenostro” è una produzione ricca di spunti di riflessione, che ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, con il testo finalista al premio “per voce sola” del teatro della Tosse di Genova.
Giuseppe è panettiere da generazioni, figlio e nipote di emigranti calabresi in un nord dove perfeziona il suo mestiere. Giuseppe è il panettiere del quartiere, vive senza ipocrisia e con quella stessa umiltà, che manifesta nella sottomissione alla mafia diventando inconsapevole finanziatore del meccanismo dell’onorata ‘ndrangheta calabrese radicata al nord: «Papà pagava e pure nonno pagava». Ma dopo lunghe sopportazioni, è folgorato per un attimo da un lampo bestiale di umanità che gli è fatale ma che diventa espiazione di una vita intera. «Rimetti a noi i nostri debiti» è prosa avulsa dalla realtà. Accade che quell’essere quasi invisibile diventa vistoso trasformandosi in straordinario emblema di popolarità casuale, ma farsi giustizia uccidendo, soccombere alla giustizia per avere ucciso, lascia un debito: non avere giustizia.
Lina Latelli Nucifero