Parte il conto alla rovescia per la Tosca da record
Eventi Calabria

Parte il conto alla rovescia per la Tosca da record

sabato 20 novembre, 2010

Riceviamo e pubblichiamo

CATANZARO - Parte il conto alla rovescia per la “Tosca” di Puccini che sarà rappresentata al Politeama il 27 e il 30 novembre prossimi. Un’opera dal cast “stellare”, come è stata definita dal maestro Daniel Oren, potendo contare su un trio di interpreti tra i più grandi in assoluto: il tenore argentino Marcelo Alvarez, nel ruolo del pittore Cavaradossi, il soprano Micaela Carosi (sarà Floria Tosca) e il baritono Renato Bruson, nel ruolo del Barone Scarpia, capo della polizia.[MORE]

Ci si avvia, come scontato, ad un doppio tutto esaurito: sono già stati venduti circa 1500 biglietti sui 1700 disponibili, molti dei quali sono stati acquistati da appassionati provenienti dalla province di Cosenza, Vibo Valentia e Crotone. Restano complessivamente a disposizione meno di 200 biglietti che riguardano il terzo e il quarto ordine di palchi.
Con l’arrivo dei tre protagonisti, previsto per domani, si entrerà nel vivo dell’allestimento che è affidato ad un regista giovane, ma già molto promettente come Lorenzo Amato che col Maestro Oren ha già recentemente riscosso grande successo grazie ad un fortunato allestimento de Il Barbiere di Siviglia.
Il regista si trova già da alcuni giorni in città, dove ha avviato tutto il lavoro preparatorio assieme all’assistente di regia e coreografo Giancarlo Stiscia.
Intanto, quattro “bilici” hanno trasportato l’imponente scenografia che sarà montata fin dalle prime ore di domani, domenica, sul palcoscenico del Politeama. Mercoledì 24 è in programma una prima prova generale con la grande orchestra filarmonica salernitana “Giuseppe Verdi” e il coro del teatro dell’opera di Salerno, diretto dal maestro Luigi Petrozziello.
Lorenzo Amato assicura che si tratterà di una “Tosca” sicuramente tradizionale, ma non per questo scontata.
“Ai giorni nostri – sottolinea - soprattutto i registi della mia generazione, di fronte ai grandi titoli di repertorio sembrano gettarsi alla cieca verso libere interpretazioni , attualizzazioni ed altri stratagemmi pur di affermare la propria personalità, meglio dire il proprio ego, o più semplicemente, creare necessariamente qualcosa di “nuovo”. Non è il mio caso. Con questo non voglio affermare che il compito di un regista si debba limitare ad una semplice e didascalica lettura. Pur nel pieno rispetto della partitura e del libretto, esiste sempre un ampio margine di interpretazione, di spazio per la propria sensibilità. La creazione di determinate atmosfere, di stati d’animo, l’uso delle luci, l’attenzione ai dettagli, la cura della recitazione dei cantanti, dei movimenti di massa, sono solo alcuni dei tanti tasselli che, a mio avviso, costruiscono una regia solida e coinvolgente per lo spettatore, ed allo stesso tempo affermano pienamente la personalità e l’unicità di una messa in scena”.


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