Paura da batterio e danni economici: convocata riunione straordinaria alla Commissione Europea

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Oltre un cittadino europeo su tre, il 35 per cento della popolazione totale secondo Eurobarometro, avrebbe smesso di consumare i prodotti che in queste ultime settimane sono stati di volta in volta indicati come responsabili dell’epidemia di Escherichia Coli che dopo la Germania comincia a traumatizzare l’intero continente. [MORE]


E tra le vittime della psicosi generale, la più colpita risulta sicuramente il settore ortofrutticolo, tanto che la Commissione Europea si è trovata in necessità di convocare per il 7 giugno una riunione straordinaria del Comitato di gestione per poter far fronte alla crisi che sta colpendo così duramente e repentinamente i produttori agricoli.


Il presidente della Coldiretti Sergio Marini fa sapere che verranno chiesti risarcimenti danni per perdite economiche che nel nostro Paese, principale produttore di frutta e verdura nell’Unione Europea, ammonterebbero già a oltre 25 milioni di Euro.


Arriva intanto da Berlino un comunicato del ministro tedesco della sanità Daniel Bahr, che ammette che gli ospedali della zona di Amburgo e Brema, le città più colpite dall’epidemia, comincerebbero a registrare problemi nella gestione dell’epidemia, e annuncia che per risolvere la situazione si potrebbero offrire posti liberi in altri centri della zona per evitare il sovraffollamento delle strutture nei due epicentri della crisi.

All’Organizzazione Mondiale della Sanità risultano attualmente notificati 573 casi di Sindrome emolitico-uremica (Sue), 12 dei quali fatali, e 1.428 casi di Escherichia Coli Enteroemorragico (Ehec), sei dei quali mortali, per un totale di 2001 casi e 18 morti in Germania (un’altra probabile vittima sarebbe stata identificata nella giornata di ieri). Stazionari i 102 casi nel resto d’Europa, dove a essere colpiti sono stati sempre, tranne che in un caso, persone che avevano soggiornato di recente in terra tedesca.

Simona Peluso

 

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Scritto da Simona Peluso

Giornalista di InfoOggi

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