Pd, il rilancio di Orlando e l'appoggio di Cuperlo
Politica Lombardia

Pd, il rilancio di Orlando e l'appoggio di Cuperlo

sabato 4 marzo, 2017

MILANO, 4 MARZO - Prosegue la campagna elettorale di Andrea Orlando, attuale ministro della Giustizia, ma candidato alla guida del Partito Democratico nella sfida del 30 aprile, che lo vedrà dinanzi all’ex segretario ed ex premier Matteo Renzi e al governatore pugliese Michele Emiliano. Orlando è infatti intervenuto a Roma nella giornata di oggi sul palco dell’Assemblea di Sinistradem, dal titolo ‘Il Pd che vorrei a Sinistra’.[MORE]

Il ministro incassa così il sostegno di Cuperlo e dell’attuale minoranza, rimasta in quota Pd nonostante la scissione dei bersaniani: «Siamo rimasti noi e i cubani a fare discussioni lunghe» - è l’apertura con sorriso di Cuperlo, che poi espone la propria visione politica per analizzare le priorità e il futuro del Pd. Un futuro che Cuperlo vede proprio con un appoggio concreto nei riguardi di Orlando.

Non è mancata la consueta frecciata nei confronti dell’ex segretario Matteo Renzi, i cui rapporti con la minoranza restano piuttosto freddi ed incompresi: «Quello che non si può fare più è parlare di vittoria senza aver vinto». Evidente dunque il richiamo al fallimento renziano, dalle precedenti amministrazione (si vedano le difficoltà a Napoli, Roma e Torino) e al più recente referendum costituzionale, originatosi dalla madre delle riforme dell’allora governo Renzi.

Se il ciclo di Renzi è considerato concluso, così come ritenuto da Cuperlo, uno nuovo se ne può aprire. Con Orlando, secondo Cuperlo. Ma è chiaro che una simile certezza potrà insidiarsi solo a partire da quel fatidico 30 aprile. Una data cruciale per il Pd, in vista delle successive amministrative e del futuro voto nazionale, non imminente ma ormai neppure troppo lontano per non cominciare a delineare concrete strategie per sconfiggere destra e grillismo. Con un occhio alle recenti evoluzioni del Centrosinistra (e di quelle che verranno).

Lo scopo di Orlando è chiaro: «Io e Gianni abbiamo provato ad evitare questo tragico errore della scissione, ma abbiamo perso. Voglio lavorare per far tornare tutti quei compagni e quelle compagne che hanno appeso le scarpe al chiodo». L’obiettivo è «ricostruire il Pd», con un programma politico in grado di scardinare atteggiamenti e toni populistici, parecchio in sintonia con il vento elettorale.

Poi, attacca chi personalizza sulla figura di Renzi: «Credo sia sbagliato cercare di rendere anche questo congresso un referendum su Renzi. Non lo ha fatto Renzi ma Michele Emiliano. Così non abbiamo alcuna prospettiva politica» - avverte Orlando – ricordando anche della necessità di una battaglia «dentro l’Europa» con la creazione di «una nuova forza politica europea» che riveda le anomalie e le difficoltà del socialismo in Europa. La sintonia tra Cuperlo ed Orlando (ri)comincia da qui: l’idea di ripartire dopo l’anno zero del referendum, per evitare l’avvento della destra o del cosiddetto populismo grillino.

foto da: infooggi.it

Cosimo Cataleta


Autore
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