Parola e Fede

Per non cadere in tentazione: la preghiera è una vera battaglia

Il diavolo non è scemo. È furbo, astuto e intelligente. Lui approfitta sempre delle nostre debolezze e lavora ininterrottamente per farci cade nella sua rete. La tentazione è sempre contro l'uomo, vuole la sua distruzione, il suo annientamento, quella morte spirituale, di cui la morte fisica è solo una pallida immagine. Quando la tentazione vince, l'uomo muore in se stesso, in tutte le sue manifestazioni.[MORE]

Gesù offrendosi al Padre sulla croce consente ad ogni uomo di passare dalla morte alla vita. Per restare in vita, l'uomo ha bisogno della preghiera. Più forte e più grande è la tentazione, più intensa e più insistente deve essere la preghiera. La preghiera è invocazione d'aiuto di quanti sono nella morte, nella debolezza, nella distruzione, nell'annientamento. Solo l'Onnipotenza divina può rifare il cuore, la mente, lo spirito, la stessa anima dell'uomo, che deve essere rivivificata dal soffio della carità di Dio. Nella preghiera Dio e la sua grazia, il suo eterno amore, l'alito della vita eterna operano nell'anima e questa ricomincia a vivere e a fruttificare.

Questo dono bisogna volerlo, chiederlo, per sé e per gli altri, per il mondo intero. Poca è oggi la preghiera di intercessione, di impetrazione della grazia di Dio per il nostro ritorno alla vita. Questa preghiera lentamente sta venendo meno. La causa è da ricercare nella caduta della fede che la sosteneva. Oggi si dice che tutti andremo in cielo; si afferma che nessuno si dannerà, a causa della immensa misericordia di Dio, che non può né deve tenere conto del peccato dell'uomo. In questa non-fede la preghiera di intercessione per il passaggio del peccatore dalla morte alla vita non ha più significato, è senza importanza. Il modo errato di pregare tradisce un modo falso di credere. Si prega male, perché si crede falsamente, non si prega per niente, poiché non si crede secondo verità.

Molta preghiera è fatta per l'inutilità e la vanità; essa non è orientata alla vita, è fatta per rimanere nel peccato; è espressione di cuori già segnati dalla morte spirituale, privati della divina carità. Tanta preghiera viene detta solo per il tempo e per le cose di questo mondo, per la sussistenza del corpo, ma non per la salvezza dell'anima.


La preghiera è tempo di battaglia, di combattimento, di lotta spirituale. E' in questo combattimento che il cristiano attinge la vita eterna e il suo incremento; è in questa lotta che la vita nuova si irrobustisce, diviene adulta, si fortifica, acquista quelle divine proprietà di invulnerabilità contro il male e i suoi tentacoli di morte.
Pregare è riconoscere chi siamo noi e chi è Dio: noi il niente, la morte; Dio, il tutto, la vita; noi la debolezza e la fragilità, l'inconsistenza e il fallimento; Lui, Dio, è la forza, la tenacia, il valore eterno e il successo della nostra salvezza. Ma noi siamo anche corpo, il Corpo del Signore Gesù.


Vergine Maria, Madre della Redenzione, aiutaci a capire la nostra situazione di morte. Ottienici la grazia di comprendere che la vita eterna è il bene supremo dell'uomo. Tu che sei immacolata e santissima, ricolmaci della vita di Dio, sostieni il nostro cammino e conservaci sempre nell'amore del Signore. Angeli e santi custodite il nostro cammino.

Don Francesco Cristofaro