MILANO, 07 NOVEMBRE 2012 - Si spegne subito il cauto ottimismo con cui i mercati finanziari avevano accolto la vittoria negli Stati Uniti di Obama. Non ha entusiasmato la sua vittoria non perfetta, visto che i democratici hanno mantenuto la maggioranza in Senato, mentre i repubblicani continuano ad avere il controllo della Camera dei Rappresentanti, cosa che fa temere il fiscal cliff e il conseguente innescarsi di una nuova fase di recessione.
Tuttavia, a tirare giù le borse europee è stata la dichiarazione di Draghi: "L'economia della Germania inizia a risentire dell'impatto della crisi del debito in Europa". In particolare, la produzione industriale tedesca (la locomotiva europea), in settembre è diminuita dell'1,8% su base mensile, dopo il calo dello 0,4 per cento di agosto. Questo fa ancora più paura alle piazze europee, vista anche la situazione della Grecia. [MORE]
Così, a Milano, il Ftse Mib ha chiuso a 15.291,78 punti (-2,49%) e l'All Share a 16.206,33 punti (-2,33%), confermandosi maglia nera d'Europa. Schizza in alto lo spread tra Btp e Bund chiude in area 351,7 punti. In Europa: a Parigi Cac a 3.409,59 punti (-1,99%); a Francoforte Dax 7.232 punti (-1,96%); a Londra Ftse 5.791,63 punti (-1,58%); a Bruxelles Bel 20 2.364,22 punti (-1,45%); ad Amsterdam Aex 332,87 punti (-1,33%); a Lisbona Psi 20 5.305 punti (-1,26%); a Madrid Ibex a 7.660 punti (-2,26%).
Tornando a Milano, lettera su: tecnologici (-5,21%), auto (-4,25%), banche (-3,64%), finanziari (-3,12%), media (-2,87%). Sull’indice principale, l’unico titolo a chiudere di misura sopra la parità è Autogrill (+0,3%). In forte calo, Fiat (-6,65%) , Stm (-6,30%), Mediaset (-3,62%) e Atlantia (-3,44%). Tra i bancari, Bper -4,77%, Bpm -4,38%, Unicredit -4,33%).
Rosy Merola