MILANO, 06 GIUGNO 2012- In corso, al Pirellone, l'esame della mozione di sfiducia, firmata da tutti i gruppi del centrosinistra e sostenuta anche dall’Udc, contro Roberto Formigoni. Le motivazioni sottese a ciò, come sottolinea la mozione, sono dovuto al fatto che, "l’attuale legislatura è pesantemente segnata, sin dall’inizio, da diverse preoccupanti vicende che hanno fatto emergere su più fronti gravi problemi di rispetto della legalità". Prosegue il documento, "Oltre la verità giudiziaria che compete esclusivamente alle istituzioni della Giustizia vi è oggi più che mai la responsabilità e il dovere politico di azioni consapevoli della gravità di quanto è accaduto".
Naturalmente, il governatore difenderà quanto fatto da lui e dalla sua giunta fino a questo momento, rinviando al mittente la richiesta di rassegnare le proprie dimissioni. Tutto questo, ovviamente, ha generato reazioni discordanti. Afferma il capogruppo del Pdl, Paolo Valentini, "Spero che si parli di politica. Basta con i pettegolezzi. Noi andiamo avanti con questa maggioranza e questo presidente: siamo sempre aperti a contributi, ma basta gossip dentro e fuori il Consiglio". [MORE]
Tuttavia, voce fuori dal coro della maggioranza, è quella del neosegretario della Lega lombarda, Matteo Salvini, che ha sollecitato Formigoni, nei giorni scorsi, di lasciare l’incarico di commissario Expo. Intanto, il governatore ieri ha annunciato querele nei confronti del suo ex assessore alla Sanità Alessandro Cè e dell’ex «memor Domini» Bruno Vergani, "rei" di aver rilasciato interviste che hanno evidenziato "null’altro che livore personali".
Restano dunque solo sullo sfondo (per ora) gli avvertimenti del neosegretario della Lega lombarda, Matteo Salvini, che a Formigoni ha chiesto nei giorni scorsi di lasciare l’incarico di commissario Expo. A Salvini, intanto, il Pd continua a chiedere coerenza. «È evidente— ha detto Franco Mirabelli—che Salvini sa che questa giunta non è più in grado di governare, non ha più la credibilità né l’autorevolezza per farlo, e tenta di fare il partito di lotta e di governo». Il governatore ieri ha annunciato querele nei confronti del suo ex assessore alla Sanità Alessandro Cè e dell’ex «memor Domini» Bruno Vergani, entrambi «colpevoli» di interviste che hanno evidenziato «null’altro che livore perso
Comunque sia, sulla carta, i numeri dicono che è praticamente impossibile che la mozione sia approvata: Pdl e Lega contano su ben 49 consiglieri contro i 31 di tutta l'opposizione.