Politica: nuovo ddl, torna l’educazione civica nelle scuole
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Politica: nuovo ddl, torna l’educazione civica nelle scuole

giovedì 1 agosto, 2019

ROMA, 01 Agosto – Un importante e significativo decreto di legge, è stato approvato da pochissime ore, nell'Aula del Senato: l'educazione civica a scuola, diventa obbligatoria. Dopo anni di accantonamento forzato, questa disciplina, oggi con un provvedimento votato con 193 sì e 38 astenuti, torna indispensabile. Il nuovo ddl è costituito da 12 articoli, che vanno a comporre il testo unificato, frutto del lavoro dalla Commissione Cultura della Camera e, da testuali parole, indica che:

 nel primo e nel secondo ciclo di istruzione sia istituito l'insegnamento trasversale dell'educazione civica e che iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile siano avviate dalla scuola dell'infanzia. Sono previste almeno 33 ore annue e voto in pagella come previsto dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, e dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122.

IL TESTO E COSA PREVEDE:

a) Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell'Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell'inno nazionale; 

 b) Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;

c) educazione alla cittadinanza digitale, secondo le disposizioni dell'articolo 5;

 d) elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro;

e) educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;

f) educazione alla legalità;

 g) educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni. Nell'ambito dell'insegnamento trasversale dell'educazione civica sono promosse l'educazione stradale, l'educazione alla salute e al benessere, l'educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva. Con particolare riferimento agli articoli 1 e 4 della Costituzione possono essere promosse attività per sostenere l'avvicinamento responsabile e consapevole degli studenti al mondo del lavoro.

L'insegnamento trasversale dell'educazione civica è integrato con esperienze extra-scolastiche, a partire dalla costituzione di reti anche di durata pluriennale con altri soggetti istituzionali, con il mondo del volontariato e del Terzo settore, con particolare riguardo a quelli impegnati nella promozione della cittadinanza attiva.

I comuni possono promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole, con particolare riguardo alla conoscenza del funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi, alla conoscenza storica del territorio e alla fruizione stabile di spazi verdi e spazi culturali. Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca indice annualmente, con proprio decreto, per ogni ordine e grado di istruzione, un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di educazione civica, al fine di promuoverne la diffusione nel sistema scolastico nazionale.

Con grande orgoglio, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti annuncia: “Oggi è una giornata storica, finalmente ritorna l’educazione civica come materia obbligatoria nelle scuole. Un traguardo necessario per le giovani generazioni perché sono i valori indicati nella Costituzione a tenere unito il nostro Paese, grazie all'impegno della Lega – aggiunge – un’altra promessa è stata mantenuta. Il compito della scuola è di educare alla cittadinanza attiva, al rispetto delle regole, all'accoglienza e all'inclusione, valori alla base di ogni democrazia. Torneremo a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità”. 

Per accelerare i tempi dell’iter legislativo, il Senato, non ha modificato neppure di una virgola il testo presentato dalla Camera, in modo tale che la legge entrerà in vigore già dal prossimo mese di settembre, dopo la formalizzazione delle linee guida ministeriali. La legge, è stata approva con il voto favorevole di tutti i gruppi parlamentari, ad esclusione del PD che ha recriminato la mancanza di stanziamenti specifici.

Laura Fantini

fonte immagine zoomscuola.it


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