Economia

Pomigliano, i pm contestano a Marchionne la violazione dei diritti sindacali

POMIGLIANO (NA), 29 MARZO 2013 - Attraverso una nota la Fiat si dice ‹‹sconcertata›› dopo che la procura della Repubblica di Nola ha inviato all'amministratore delegato Sergio Marchionne e all'amministratore delegato di Fabbrica Italia Pomigliano Sebastiano Garofalo l'avviso di conclusione delle indagini preliminari per il mancato riconoscimento dei diritti sindacali alla Fiom e per la discriminazione degli iscritti al sindacato.

Nella nota del Lingotto si legge che «tale iniziativa è l’ennesima espressione dell’inusitata offensiva giudiziaria avviata dalla Fiom nei confronti di Fiat da più di due anni, con la promozione, sulla sola questione del riconoscimento dei diritti sindacali, di 62 ricorsi, 45 dei quali decisi da 22 giudici in favore dell’azienda, 7 in favore della Fiom, 7 con rinvio alla Corte Costituzionale per la questione di legittimità costituzionale delle norme da applicare e 3 non ancora definiti».[MORE]

«Fiat ha già più volte precisato che le contestazioni mosse da Fiom non hanno fondamento alcuno e per tale ragione si è opposta ad ogni provvedimento giudiziario, nessuno dei quali definitivo, che le ha in qualche modo accolte e tanto continuerà a fare», prosegue il Lingotto, ricordando che «Fabbrica Italia Pomigliano ha realizzato un investimento di centinaia di milioni di euro per ridare vita allo stabilimento di Pomigliano, lo ha trasformato in un sito universalmente riconosciuto come uno dei migliori del mondo e si è impegnata a fondo per creare le condizioni per l’occupazione di tutti gli addetti. Tutto ciò senza la perdita di un solo posto di lavoro».

«Se Fiat avesse inteso discriminare gli iscritti alla Fiom non avrebbe certo acquisito e rilanciato con importanti produzioni della Maserati lo stabilimento di Grugliasco della ex Bertone, dove la stragrande maggioranza degli addetti era notoriamente iscritta alla Fiom», conclude la nota affermando che «Fiat è fermamente convinta che quando saranno ascoltate le sue ragioni, il che sino a questo momento, sorprendentemente, non è avvenuto, emergerà con assoluta chiarezza la totale infondatezza delle contestazioni ora mosse».

(Foto: agi.it)

Paolo Massari