Post partita Moldavia–Italia 0-2: la reazione di CT Gattuso dopo una vittoria sofferta

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Il commissario tecnico commenta la prestazione azzurra tra difficoltà offensive, critiche dei tifosi e record storico

La vittoria dell’Italia contro la Moldavia per 0-2 non è stata soltanto un altro passo verso la qualificazione mondiale, ma anche una partita ricca di tensione e analisi. Al termine del match, CT Gennaro Gattuso ha affrontato i giornalisti, commentando senza filtri la prestazione, le scelte tecniche e – soprattutto – la contestazione arrivata da parte di un gruppo di tifosi presenti allo stadio.

Una partita più complicata del previsto

Gattuso non ha nascosto le difficoltà incontrate dagli Azzurri, nonostante il risultato:

“Lo sapevamo: era una partita difficile. Probabilmente si è rivelata ancora più complessa di quanto immaginassimo. Non è stata la migliore Italia, ma si è visto impegno e applicazione.”

Il CT ha sottolineato come le aspettative fossero state condizionate dal recente 11-1 della Norvegia sulla Moldavia, risultato che secondo il tecnico non doveva far pensare a una gara semplice:

“Se qualcuno è rimasto ancorato a quel risultato, non è un mio problema. Nel calcio partite facili non esistono.”

Rotazioni, minutaggio e gestione del gruppo

Con diversi cambi nell’undici iniziale, l’obiettivo era dare spazio a chi aveva avuto meno minutaggio:

“Abbiamo schierato tanti giocatori nuovi, qualcuno non partiva titolare da tempo. Era importante farli crescere attraverso il campo.”

Tra i nomi citati, soddisfazione particolare per Scamacca e Rasadori, protagonisti nello sviluppo offensivo:

“Hanno fatto bene entrambi. È normale che chi entra a gara in corso possa dare maggiore freschezza.”

La contestazione dei tifosi: il tecnico non ci sta

Uno dei momenti più duri della conferenza stampa è stata la risposta a chi, sugli spalti, aveva rivolto cori polemici verso la squadra.

Gattuso ha reagito con fermezza:

“Non è il momento di contestare. Sentire tifosi urlare ‘andate a lavorare’ non lo accetto. La squadra sta combattendo, sta affrontando difficoltà e merita sostegno, soprattutto in trasferta.”

Il CT ha definito l’episodio “una vergogna”, ribadendo la necessità di unità e compattezza in vista del percorso verso i Mondiali.

Un risultato storico, ma non basta

Nonostante le criticità, il successo contro la Moldavia porta con sé un dato importante: per la prima volta nella storia, l’Italia ha vinto sei partite in un girone di qualificazione ai Mondiali.

Gattuso, però, ha mantenuto un profilo pragmatica:

“I numeri contano fino a un certo punto. Nel ranking siamo noni, vinci sei partite ed hai ancora la qualificazione in ballo. I regolamenti sono cambiati, le nazionali sono aumentate, il livello è diverso rispetto ai miei tempi.”

Conclusione: un’Italia che cresce, ma ancora fragile

Il successo in Moldova conferma una squadra in costruzione: solida in fase difensiva, meno brillante nella creazione offensiva e ancora alla ricerca della propria identità definitiva.

Gattuso lo sa, e lo dice chiaramente: serve pazienza, lavoro e soprattutto unità tra ambiente e squadra.

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Scritto da Nicola Cundò

Giornalista di InfoOggi

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