Premio Nazionale Vincenzo Padula: tra Storia, Letteratura, Cultura
Resilienze Calabria

Premio Nazionale Vincenzo Padula: tra Storia, Letteratura, Cultura

venerdì 6 novembre, 2015

6 NOVEMBRE 2015 - Vincenzo Padula fu prete e scrittore di rango, “meridionalista” vissuto a cavallo dell’Unità d’Italia, la sua vita seppe caratterizzarsi in un filo rosso di emozioni, in una storia di avventura controversa, al tempo stesso sofferta e romantica in cui vi fu spazio oltre che per la passione letteraria e poetica per l'impegno civile e l'amore per la bellezza. Come cristiano fu amante dell’infinito, come uomo affinò con la sua graffiante penna di giornalista, nelle pastoie sociali così come nei comportamenti succubi delle lobby di turno, che seppe fissare in Pagine speculari sia all'antropologia dell’uomo di Calabria, che di quello dell'uomo universale. Il suo giornalismo potrebbe ascriversi oggi come il migliore giornalismo “impegnato” dei tempi recenti oltre che del proprio. [MORE]

“Il Bruzio” giornale che fondò nel 1864, riconosciuto nei decenni come manifesto insuperabile della questione meridionale, caratterizza la sua storia e la rispecchia forse in quella dei tanti intellettuali e combattenti italiani che vissero quel periodo, è la storia di un poeta che non aveva bisogno di prendere a prestito le categorie romantiche di un Byron o di un Goethe per eccellere, la sua fu una peculiare “musa” che lo rese unico e intrigante, giacché seppe articolare quel sentimento profondo della natura, che con spirito raffinato seppe scavare ed indagare, per rintracciare le origini del brigantaggio come archetipo della questione meridionale, in un’Italia ancora alle origini della sua storia nazionale.

In questa epopea di uomini e galantuomini, egli ritrova ed indaga le ragioni di un popolo che vive e all'occorrenza si rende brigante per il diritto alla terra, che offre pane e libertà. Padula è intellettuale attualissimo, è giornalista straordinario, forse anche per questa ragione – ma per molte altre ancora - nel suo luogo d'origine è nata la prestigiosa Fondazione che porta il suo nome e che come ogni anno oltre alle intense e capillari attività culturali, organizza un importante “Premio nazionale V. Padula” giunto alla VIII°edizione oltre che aver ascritto una edizione speciale.

Oltre ai nomi di prestigio del patrimonio culturale nazionale ed internazionale, l’edizione 2015 ha scelto di connotarsi come già accaduto nelle precedenti edizioni, per lo spessore, il respiro dell'alta valenza culturale; in un momento storico come quello che stiamo attraversando, in cui la cultura sarebbe l'opportuno ossigeno per un paese “in bilico” esattamente attraverso i contenuti e l’impegno civile a cui assurge.

Il paradigma concettuale di questa edizione 2015 continua ad essere quello di un premio nazionale dal respiro internazionale, evento già storicizzato e prestigioso, riservato alla narrativa, alla saggistica, al giornalismo e al cinema, in un ricchissimo programma di Incontri letterari, convegni, mostre, ospiti d’eccezione e una giornata dedicata al patrimonio archeologico, per uno degli appuntamenti culturali più importanti della regione.
La Giuria tecnica presieduta da Walter Pedullà, è composta da Nicola Merola, Raffaele Nigro, Raffaele Perrelli, Giovanni Russo e Santino Salerno, affiancata da una giuria popolare di studenti e docenti delle scuole del territorio, selezionano i vincitori che sono -tra le altre cose- anche importanti firme del panorama culturale nazionale e internazionale quest'anno:
Maurizio Torchio per la narrativa con “Cattivi”; Umberto Ambrosoli per la saggistica con “Coraggio” e Vito Teti per le scritture del nostro tempo con “Terra inquieta”. Premi anche a Gianni Riotta per il giornalismo, a Ettore Scola per la sezione “Vincenzo Talarico”, a Daniel Pennac per la narrativa internazionale, e a Vinicio Capossela per la musica.

Riconoscimenti speciali a Sonia Ferrari e Michele Laudati del Parco Nazionale della Sila, a Nicola Paldino, presidente della banca Mediocrati, a Mario Bozzo, presidente della Fondazione Carical e a Italo Richichi, presidente della Federazione italiana circoli calabresi della Lombardia.

Il tema 2015 dal titolo evocativo “Tentazione Calabria” compendia una “Calabria da Expo", una terra da esporre al mondo, è la Calabria delle conoscenze, della storia, delle risorse ambientali, artistiche e culturali quella che s'intende affermare, un concetto che si traduce anche in un grido di speranza, oltre che in una scommessa, una vera e propria sfida per i giovani più che per un intero paese.

La sfida o forse la scommessa di un riscatto che s'immagina finalmente maturo e da raccogliere come un frutto tutto da gustare nella sua prelibatezza. Il fine è forse quello di ripianare un debito rispetto ad un passato storico e forse anche un presente infelice, che tenderebbe a marginalizzare ed escludere tutto il buono che c'è. Il frutto maturo è forse ancora, quello di una terra in cui il lavoro che coinvolge studenti, poeti, narratori, chiama a raccolta le voci, per affermare ed invitare a un rinnovato impegno civile, attraverso la forza dirompente della cultura.

Sarà forse anche attraverso questo lavoro che si assicurerà un “volto nuovo” alla Calabria. La cerimonia di premiazione, sabato 7 novembre nella cornice dell'antico palazzo che fu già dei principi Sanseverino, sarà condotto dalla giornalista Rai Maria Cuffaro, alla presenza di vari esponenti del mondo accademico e istituzionale.

ANGELA MARIA SPINA


Autore
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