Politica

Privatizzare la Croce Rossa: sit in dei sindacati a Montecitorio

 ROMA, 26 OTTOBRE 2011Sit-in di protesta organizzato dall'Usb (Unione sindacale di base) dei dipendenti della Croce Rossa Italiana, questa mattina a Roma davanti a Montecitorio, contro la minaccia di privatizzazione.[MORE]

La bozza di un decreto legislativo stilata dal Governo mira a trasformare i comitati provinciali e locali della Croce rossa in associazioni di diritto privato. Tale decreto porterà al licenziamento di precari e personale dipendente. I tagli coinvolgeranno almeno 1.600 dipendenti civili, tutti con contratto a tempo determinato, a fronte di 1.300 dipendenti effettivi che verranno messi in mobilità.

In un comunicato, i sindacati FP CGIL, CISL FP, UIL PA, SINADI, FIALP CISAL, USB, UGL INTESA annunciano per mercoledì un presidio davanti a Palazzo Chigi: “L'intero provvedimento è strumentalmente motivato con la riduzione del debito ma non è in grado di disegnare un servizio che garantisca almeno le stesse prestazioni oggi erogate. Non è una riforma ma una operazione ragionieristica fatta in massima parte sulla pelle della cittadinanza dei lavoratori e delle lavoratrici. Si prevede che i dipendenti a tempo indeterminato in servizio presso gli attuali comitati locali e provinciali possano o rimanere con un contratto privato, oppure, se non riescono a ricollocarsi in altre pubbliche
amministrazioni, messi nelle liste di mobilità e poi licenziati. E' evidente che questa previsione è del tutto irrealistica e ai confini con l'insulto all'intelligenza dei lavoratori. Si prevede il licenziamento per tutti i lavoratori precari alla scadenza del loro contratto di lavoro. Abbiamo sempre attaccato gli sprechi ovunque si annidassero ma una cosa è un progetto di riforma, un piano di rientro dal debito, una accurata gestione del patrimonio immobiliare che certamente non può essere una svendita, altra cosa è ridurre i compiti di assistenza e urgenza svolti in tutta Italia con la professionalità riconosciuta ai dipendenti della Croce Rossa ad una mera operazione contabile”.

Inoltre il prossimo 4 novembre, scadrà la legge delega che doveva mettere mano alla ristrutturazione dell’Ente. Sul tavolo anche la dismissione del patrimonio: “Il Governo potrebbe decidere – paventano i sindacati - che l’immenso patrimonio della Croce Rossa può essere sacrificato sull’altare dei bilanci da sanare e che le migliaia di dipendenti possono essere ricollocati, magari negli enti locali che chiedono disperatamente lo sblocco delle assunzioni”.

 

Lidia Tagnesi