Cronaca

Processo Iblis, udienza rinviata al 24 maggio mentre la Procura chiude le polemiche interne

CATANIA, 13 MAGGIO 2012 – Già tradita, da parte del presidente della Regione Raffaele Lombardo, la promessa di partecipare alle udienze del filone del procedimento che lo vedono coinvolto, insieme al fratello Angelo, deputato nazionale del Movimento per le Autonomie, per voto di scambio aggravato e concorso esterno in associazione mafiosa.
D'altronde l'udienza preliminare tenutasi nei giorni scorsi è durata solo una manciata di minuti, quelli necessari al giudice per le udienze preliminari Marina Rizza a rinviare il tutto al prossimo 24 maggio per un difetto di notifica agli avvocati difensori dei Lombardo. Sarà lei, adesso, a decidere se imputare i due anche per concorso esterno in associazione mafiosa.

La vera notizia, però, non è l'assenza di Lombardo quanto la presenza, in massa, della Procura catanese. All'udienza hanno infatti partecipato non solo Giuseppe Gennaro ed Agata Santonocito, due tra i sostituti procuratori titolari del fascicolo originario ed il procuratore aggiunto Carmelo Zuccaro, che sostiene l'accusa nel processo per voto di scambio, ma la sorpresa è stata la presenza di Giovanni Salvi, procuratore capo di Catania, che ha voluto lanciare un segnale forte ed inequivocabile che il vento, in quella Procura, sta cambiando davvero, dando così seguito ad un altro gesto importante per la parte sana di Catania, cioè la sua presenza alla commemorazione dell'omicidio di Giuseppe Fava lo scorso gennaio, primo procuratore a farlo in questi lunghi ventotto anni.[MORE]
«Io sarò presente alle udienze preliminari. L'intero ufficio è unito e le seguiremo insieme», ha sottolineato Salvi, chiudendo di fatto l'epoca degli scontri intestini.

Oltre agli aspetti puramente simbolici, la presenza dell'intera squadra va letta anche da un punto di vista più sostanziale: non solo il fatto che il procedimento Iblis – insieme a tutti i vari filoni d'inchiesta, dunque anche quello relativo ai fratelli Lombardo – è attualmente uno tra i più importanti processi che si sta tenendo in Sicilia, ma anche l'inizio della collaborazione di Santo La Causa, reggente del clan dei Santapaola che con le sue dichiarazioni potrebbe aprire nuovi scenari anche nell'inchiesta Iblis. 

(foto: ienesiciliane.it)
Andrea Intonti