Un sogno che diventa libro e un libro che diventa messaggio di inclusione. Roberta Cesarano, mamma di Matteo – un bambino con autismo e ADHD – ha trasformato il desiderio del figlio di diventare vigile del fuoco in una storia emozionante e ricca di significato: “Un casco pieno di sogni”. Un racconto che parla ai più piccoli, ma che sa toccare anche il cuore degli adulti, affrontando temi come amicizia, collaborazione e diritto all’accoglienza.
Gentile Redazione,
mi chiamo Roberta Cesarano e sono la mamma di Matteo, un bambino autistico e ADHD pieno di vita e di sogni. Uno su tutti: quello di diventare un vigile del fuoco.
Da questo sogno, così vivo e sincero, è nato il libro "UN CASCO PIENO DI SOGNI", un racconto a misura di bambino, ma carico di significati anche per adulti.
Il protagonista è Matteo stesso, con il suo amore per i vigili del fuoco, i suoi giochi, ma anche con le sue difficoltà. Come quella di non essere mai scelto per giocare in squadra. Di sentirsi spesso "fuori". Di desiderare semplicemente un amico. Ma come spesso accade ai bambini nello spettro autistico, a fare squadra con lui, il più delle volte, siamo noi genitori.
Il libro nasce con l'intento di raccontare il mondo dell’autismo da una prospettiva diversa: attraverso il sogno, il gioco, la forza dell’immaginazione.
È una storia delicata e profonda che tocca temi fondamentali come l’amicizia, l’inclusione, il lavoro di squadra e il diritto di ogni bambino ad essere accolto per ciò che è.
Non è un semplice racconto, ma un percorso interattivo che coinvolge i bambini attraverso attività, domande sulle emozioni e piccole "missioni da eroe", per imparare il valore della gentilezza e della collaborazione.
Scrivere questo libro è stato un atto di amore e resistenza.
Io vivo con la sclerosi multipla, e spesso mi chiedono come faccia. La risposta è Matteo. È il suo mondo fatto di camion rossi e sirene. È la forza di un bambino, che nonostante tutto, sogna. E sogna forte.
Vorrei condividere questa storia con più persone possibili. Perché in un tempo dove spesso si parla di inclusione, è importante anche raccontarla davvero.
Roberta Cesarano
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