"Red 2" di Dean Parisot, spie da cabaret e pupe esplosive

Tempo di lettura: ~4 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

RED 2 DI DEAN PARISOT, LA RECENSIONE - Allarme rosso, quando si cerca di ricaricare un action movie venuto bene come Red, spiritoso e movimentato, con un sequel che non può permettersi cali di tensione, se ambisce a non allungare la lista dei tanti secondi capitoli venuti male. Pare che all’industria cinematografica questi rischi non facciano impressione: tanto la fedeltà al brand spingerà comunque lo spettatore a vedere – e pagare il biglietto – prima di giudicare. Red 2, speculazioni a parte, trova un regista all’altezza, Dean Parisot, per la precisione: all’altezza di maneggiare un dream team di attori. Le facce, infatti, sono le stesse, e la storia conta poco o nulla, quanto un'occasione per fabbricare uno 007 fake con la pallottola spuntata, tutto giocato sull'ironia, con la dotazione di qualche auto rovesciata, una decina di esplosioni, lazzi e minacce nucleari senza vero nucleo narrativo.[MORE]

FACCE E SPALLE - E le facce sono, soprattutto, quelle dei coniugi Moses, ancora Frank (Bruce Willis) e Sarah (Mary-Louise Parker), rispettivamente spia ritirata e consorte, col primo preso di mira dalla CIA per aver preso parte ad una vecchia operazione in Russia, e la seconda non particolarmente incline ad accontentarsi della poco eccitante vita da casalinga. Il vecchio agente tornerà in pista: wanted come terrorista dall’Intelligence, fiancheggiato dall’amico Marvin (John Malkovich), inseguito dalla vecchia conoscenza Victoria (Helen Mirren) e dal giovane killer Han Cho Bai (Byung-hun Lee), inseguitore di uno scienziato che ha dato di senno (Anthony Hopkins) e alle prese col doppio gioco di un’antica fiamma, ora sexy antagonista (Catherine Zeta-Jones). Senza contare che in un matrimonio ci si divide tutto.

Si sono divertiti, Bruce Willis e John Malkovich? A noi non sembra particolarmente, mestieranti come sono – e in parte il film ne risente; ma l’effetto complessivo resta comunque gradevole, soprattutto perché Malkovich, che ha divertito molto il pubblico americano in sala, esegue a meraviglia i doveri della buona spalla, con Willis a fare da duro dal cuore tenero: spia ritirata buona\spia ritirata cattiva – e con un po’ d’ironia letale il film d’azione diventa screwball, una commedia svitata, attenta a dosare le torsioni della storia per non far mancare i colpi di scena ad orologeria, anche se non tutte le molle della sceneggiatura sembrano a posto (il soggetto, si ripete, pare un tortuoso pretesto).

90 SFUMATURE DI SPY COMEDY - Nulla è geniale, ma tutto è funzionale alla recitazione: i pezzi da novanta (Willis e Malkovich), la novanta-sessanta-novanta che gioca a fare la femme fatale (Catherine Zeta-Jones), la vivacissima mogliettina che sconfigge la sindrome da “la paura fa novanta” (Mary-Louise Parker, sulla meravigliosa scia della serie tv Weeds), il quasi novantenne di carisma (Anthony Hopkins), il sudcoreano che roto-trasla di 90° con acrobazie alla Matrix (Byung-hun Lee), l’attempata ancora arzilla che spara dai finestrini su macchine a 90 km orari (Helen Mirren).

PISTOLE (A) PUNTATE - Le gag coi tempi giusti, però, confermano l’allontanamento di Red dalla miniserie di fumetti di Warren Ellis, assai più votata al sarcasmo che alla comicità e decisamente più spietata rispetto alle pistole un po’ a salve dell’omologo cinematografico. Resta, però, una singolare eredità dal fumetto: una sorta di meccanismo interno per “strisce”, con spostamenti di scenario ed evoluzioni della storia che paiono procedere per puntate, o vignette, o albi. Il risultato ricorda vagamente una serie televisiva degli ultimi anni, sempre votata al mix tra spy-story e commedia, quale Chuck, rigorosamente a puntate; ma proprio questo paragone apre la strada ad un’osservazione sul ruolo dei sessi: mentre la spia "Incapace" o improvvisata, a differenza del telefilm, pare essere la donna, cioè Sarah\Mary-Louis Parker, sono in realtà proprio le donne a prendere le iniziative decisive, per quanto appaia che siano gli uomini a tenere le redini. Emblematico, d’altronde, il travestimento puramente goliardico di Malkovich in ballerina da tabarin nelle battute conclusive, e nello stesso contesto l’allegra smitragliata in aria della Parker, a rovesciare l'effettiva dominanza uomo\donna, così come la scena in cui Helen Mirren si scatena da cecchino con collega maschio a rimirarne, da provolone, il fascino assassino. 

Non c’è la tensione erotica della fiction, né la virilità del fumetto, quanto un rimescolamento parodico di generi e di gender da parte di un regista che per le parodie ha un debole: vedi lo spassoso Galaxy Quest, alias Star Trek in versione riveduta e (s)corretta.

Red 2 di Dean Parisot, fortissimo nel cast, debolissimo nella storia, è un film argutamente sragionevole, esplosivo nelle battute e appena pirotecnico nelle evoluzioni alla Fast and Furious, teso a sviluppare i suoi "soggettoni" più che il suo soggetto. 

Titolo originale: Id.
Regista: Dean Parisot
Interpreti: Bruce Willis, Helen Mirren, John Malkovich, Mary-Louise Parker, Anthony Hopkins, David Thewlis, Catherine Zeta-Jones, Lee Byung-hun, Brian Cox, Tim Pigott Smith, Philip Arditti, Neal McDonough, Titus Welliver
Origine: USA, Francia, Canada, 2013
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 116'


Antonio Maiorino

Critico d'arte e di cinema
Follow on
Twitter

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Antonio Maiorino

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.