Referendum, Renzi attacca: "Personalizzare lo scontro è l'obiettivo del fronte del No, non il mio"

Tempo di lettura: ~3 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

TORINO – Nella sua enews settimanale il premier Matteo Renzi affrontando il tema del referendum costituzionale ha detto: «Personalizzare lo scontro non è il mio obiettivo, ma quello del fronte del No che, comprensibilmente, sui contenuti si trova un po' a disagio». «Ma davvero vogliono mantenere tutte queste poltrone? Questo bicameralismo che non volevano nemmeno i costituenti e che furono costretti ad accettare per effetto dei veti incrociati? Questa confusione insopportabile sulla materia concorrente tra Regioni e Stato centrale che ha portato alla paralisi di cantieri, allo spreco di fondi europei, alla costante tensione istituzionale? - ha proseguito il Presidente del consiglio - Sui contenuti la stragrande maggioranza dei cittadini, di tutte le forze politiche vuole rendere più semplice l’Italia come fa questa riforma, finalmente». [MORE]

Renzi ha poi annunciato l’avvio della campagna referendaria: «Sabato 21 maggio, alle 11, al Teatro Sociale di Bergamo inizieremo il nostro cammino verso il referendum di ottobre, inaugurando i primi comitati di semplici cittadini. C'è un'Italia che dice Sì e che non vuole fermarsi. Che non vuole tornare alla palude, all'ingovernabilità, agli inciuci. Questa Italia è un'Italia più grande di un singolo partito, di un presidente del Consiglio, di un gruppo di politici. E a questa Italia vogliamo chiedere di darsi da fare». 

Il Presidente del consiglio ha sottolineato che chiunque «potrà aiutare questa gigantesca opera per rendere l'Italia un Paese con meno politici e più politica. Un Paese più semplice e più giusto, tutto qui. Come? Basta un Sì. E non a caso il sito internet che sarà la base del nostro lavoro - da sabato 21 maggio - si chiamerà proprio così: www.bastaunsi.it».

«Il referendum di ottobre sarà su argomenti molto semplici. Se vince il Sì diminuiscono le poltrone; se vince il no restiamo con il Parlamento più numeroso e più costoso dell'Occidente. Se vince il Sì, per fare le leggi e votare la fiducia sarà sufficiente il voto della Camera come accade in tutte le democrazie; se vince il no continueremo con il ping-pong tra i due rami del Parlamento», si legge in un altro passaggio della enews.

«Se vince il Sì – ha aggiunto Renzi- avremo un governo ogni cinque anni; se vince il no continueremo con la media di un governo ogni tredici mesi. Se vince il Sì avremo meno poteri alle Regioni; se vince il No continueremo a avere venti burocrazie diverse per trasporti, infrastrutture, energie, promozione turistica all'estero. Se vince il Sì i consiglieri regionali non guadagneranno piu' dei sindaci».

Il premier ha concluso parlando di tasse: «Sulle tasse, dove ho sbagliato? Tutti gli indicatori dicono che i cittadini non stanno notando nessuna discesa delle tasse. Eppure c'è, eppure è evidente per gli addetti ai lavori, eppure nessun governo ha fatto quanto noi sulle tasse». Rivolgendosi ai suoi lettori, Renzi ha dunque chiesto: «Gli italiani pensano che le tasse siano aumentate. C'è qualcosa che non funziona, che dite? Mi aiutate a capire dove ho sbagliato? L'email la sapete: matteo@governo.it».

[foto: tgcom24.mediaset.it]

Antonella Sica

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Antonella Sica

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.