Operazione della DDA contro il traffico di stupefacenti nella periferia nord della città
Un duro colpo al narcotraffico è stato inferto a Reggio Calabria, dove i Carabinieri hanno eseguito 18 arresti nell’ambito di una vasta operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA). L’indagine ha riguardato in particolare il quartiere di Catona, considerato una delle piazze di spaccio più attive della città.
L’inchiesta e i reati contestati
L’operazione è scattata dopo mesi di indagini avviate nel giugno 2023. Grazie a intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, nonché a un sistema di videosorveglianza, gli investigatori hanno ricostruito la rete criminale. Il gruppo è accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con l’aggravante di aver coinvolto minori sia nello spaccio che nel consumo di droga.
I pm della DDA di Reggio Calabria, guidati dal procuratore Giuseppe Borrelli, contestano inoltre reati legati al possesso di armi e ad attività di estorsione.
La struttura del sodalizio criminale
Secondo quanto emerso, la consorteria aveva una struttura organizzata come un’impresa:
- gestiva forniture di cocaina, marijuana e hashish,
- utilizzava immobili abbandonati o appartamenti presi in affitto come basi logistiche,
- si avvaleva di vedette incaricate di segnalare la presenza delle forze dell’ordine.
Gli inquirenti sottolineano che al vertice del gruppo vi fosse il nipote di un esponente di spicco della ’ndrangheta di Archi, con ramificazioni anche nella piana di Gioia Tauro e in Sicilia.
Minorenni tra spacciatori e consumatori
Uno degli elementi più inquietanti emersi dall’indagine riguarda il coinvolgimento dei giovanissimi. Tra gli indagati figura infatti un pusher minorenne, mentre diversi consumatori erano anch’essi adolescenti, segno di un fenomeno che rischia di radicarsi anche tra le nuove generazioni.
I proventi e la gestione del traffico
Gli introiti del traffico di droga venivano spartiti tra i membri della rete criminale e in parte destinati al sostentamento di affiliati già detenuti. Nonostante la reclusione, il presunto capo del sodalizio sarebbe riuscito a mantenere il controllo sull’organizzazione grazie ai colloqui in carcere con i familiari, che fungevano da tramite con gli altri spacciatori.
Con questa operazione, le forze dell’ordine hanno smantellato una rete di spaccio radicata nel territorio di Reggio Calabria, dimostrando ancora una volta l’impegno costante nella lotta al traffico di sostanze stupefacenti e alla criminalità organizzata. (Immagine archivio)