Regione Lombardia, Boni si dimette. Formigoni "fino al 2015"

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MILANO, 18 APRILE 2012- Alla fine, dopo settimane di polemiche a seguito dell'avviso di garanzia per presunte tangenti, l'ormai ex presidente del consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni, ha deciso di rassegnare le dimissioni. Boni ha aggiunto che la decisione è da interpretare come un "bisogno personale per togliere se stesso e la famiglia dai riflettori; ma anche come un dovere nei confronti del suo partito, la Lega Nord". L'ex presidente del consiglio regionale ha aggiunto, "Seguo l'esempio di Umberto Bossi". Per Roberto Maroni, la decisione di Boni è stato "un gesto apprezzabile".

Per quanto rigurada Formigoni, alle prese con la ricomposizione della giunta regionale, "In questo momento confermo che il mio desiderio è di completare la legislatura fino al 2015 dando dimostrazione che il nostro è e resta e sarà in questi tre anni un buon governo a vantaggio dei cittadini", aggiungendo anche che, "Non la do certamente vinta a chi penserebbe di mettermi in fuga o trovare scorciatoie".

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In merito al nuovo volto della giunta regionale, in sostituzione degli assessori dimissionari Monica Rizzi e Stefano Maullu, sono state nominate Luciana Ruffinelli e Margherita Peroni. Alla prima, spetteranno le deleghe di Sport e Giovani, mentre a Margherita Peroni quelle di Commercio, Turismo e Servizi. Dichiara Formigoni, "Non ritengo adeguato il termine rimpasto, perché si è trattato piuttosto di un ricambio. O, in ogni caso, di una sostituzione di assessore di sesso maschile con assessore di sesso femminile, scelta forzata e costretta dall'esterno». Formigoni si riferisce alla sentenza del Consiglio di Stato attesa in queste ore inerente la mancanza di donne nella giunta del Pirellone.

In merito ai nuovi ingressi, precisa Formigoni, "Intendiamoci, Ruffinelli e Peroni sono personalità pienamente adeguate agli incarichi che ho loro conferito e godono della mia massima stima. Ma eccepisco sul fatto che tribunali debbano interferire in maniera così pesante sulla composizione delle giunte". Prosegue poi ringraziando Maullu, "Le sue dimissioni sono avvenute perché, quando ho avuto la certezza, venerdì scorso, che il Consiglio di Stato avrebbe emesso un verdetto negativo in merito alle cosiddette 'quote rosa', ho chiesto ai miei assessori chi fosse disposto a fare un passo indietro. Ho ricevuto alcune disponibilità e alla fine ho convenuto per la sostituzione di Maullu, che ringrazio per la collaborazione".

Di tutt'altro avviso l'opposizione che incalza, "Per giustificare quello che è un vero rimpasto di giunta, il presidente Formigoni si arrampica sugli specchi, adducendo scuse che reggono solo in parte. E accusa l'opposizione di perdere pezzi solo perché due consiglieri hanno fatto scelte di gruppo diverse, mentre nella sua giunta e nella sua maggioranza gli assessori e i consiglieri se ne vanno a casa in via definitiva».

E al guanto di sfida lanciato dal governatore che dice, "La maggioranza è compatta. Se la sinistra vuole le mie dimissioni si presenti in aula con una mozione di sfiducia", replica l'opposizione, "Formigoni si tranquillizzi sta per arrivare la mozione di sfiducia che ha tanto invocato".

(Fonti: Correre della Sera, La Repubblica)

Rosy Merola

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Scritto da Rosy Merola

Giornalista di InfoOggi

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