Regione Puglia, la Consulta boccia la legge sull'ecotassa ai Comuni
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Regione Puglia, la Consulta boccia la legge sull'ecotassa ai Comuni

sabato 15 aprile, 2017

LECCE, 15 APRILE - La legge regionale sull’ecotassa è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta. Esultano i 70 Comuni del Salento, che avevano fatto ricorso fin dal 2014 e ora potranno chiedere la restituzione di 10 milioni di tributi pagati negli ultimi anni. Ad esultare sono anche gli altri Comuni pugliesi, che beneficeranno della sentenza.  [MORE]

Nel ricorso proposto dall’avvocato Luigi Quinto, sono stati censurati gli atti regionali per violazione dei criteri applicativi della legge statale risalente al 1995 che ha istituito l’ecotassa. La norma al fine di favorire la minore produzione di rifiuti ed il recupero dagli stessi di materie prime ed energia, prevede una riduzione al 20% del tributo per l’ipotesi in cui venga conferito in discarica solo lo scarto di uno dei trattamenti previsti dalla legge per il recupero del rifiuto.

La Regione avrebbe dunque disconosciuto la premialità prevista dalla legge statale per la gran parte dei comuni salentini, fissando il pagamento dell’ecotassa nella misura massima, invocando la L.R. n. 38/2011 che fa riferimento alla raccolta differenziata come unico parametro per beneficiare dell’abbattimento del tributo.

Attraverso il ricorso al Giudice amministrativo l’Avv. Quinto ha dimostrato che il sistema impiantistico della provincia di Lecce, entrato in funzione nel 2009, determina, all’esito del processo di trattamento cui i rifiuti sono sottoposti, lo smaltimento in discarica solo di una percentuale contenuta nella misura del 30%, la più bassa della Puglia.

Secondo la Corte Costituzionale, a rendere inefficace la legge 38 del 2011 è il meccanismo utilizzato dalla Regione Puglia per stabilire a quali Comuni spetta la riduzione del tributo, utilizzando la raccolta differenziata come parametro. La Corte ha quindi accolto la tesi dell’avvocato, che si era opposto alla decisione della Regione di fissare l’ecotassa nella misura di 25,82 euro per ogni tonnellata di rifiuto conferito in discarica, specificando che non si può dare rilievo solo al momento iniziale della raccolta ma, per capire quanto i Comuni siano virtuosi, bisogna valutare la fase del trattamento della spazzatura e ciò che, alla fine, arriva in discarica.

La tesi era già stata condivisa dai Giudici del TAR di Lecce che con una ordinanza del 2015 avevano rimesso alla Corte Costituzionale la valutazione sulla compatibilità della Legge Regionale pugliese n. 38/2011 con la disciplina statale.

 

Giuseppe Sanzi

(fonte immagine restoalsud.it)


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