Renzi, non sarà in direzione: primarie ad aprile

Tempo di lettura: ~3 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

ROMA, 21 FEBBRAIO – Matteo Renzi non parlerà e non parteciperà alla direzione, prevista per domani, che nominerà la commissione incaricata di coordinare il percorso del Partito Democratico.[MORE]

Renzi, a quanto riportato dal suo staff, è a Firenze ed è già proiettato sulla campagna congressuale. Matteo Orfini gestirà il processo transitorio, ma non è ancora noto se sarà lui a guidare la commissione che fisserà regole e date del congresso: l'organismo verrà ufficializzato domani in direzione e sarà composto dai rappresentanti delle diverse componenti.

Per Renzi però la partita è chiusa: le primarie, sono previste ad aprile. Il segretario vorrebbe fissare la data per il nove aprile ma la data potrebbe slittare al sette maggio su richiesta di Orlando e Franceschini, per terminare in tempi brevi il confronto interno ed iniziare la campagna elettorale per le elezioni amministrative. Per quanto riguarda le scelte di governo Renzi ha ribadito sostegno del PD al governo Gentiloni. I membri dell'esecutivo, nell’eventualità di crisi di governo, hanno affermato che non ci sarà alcun condizionamento da parte degli “scissionisti”, ma se sarà necessario verrà messa la fiducia sui singoli provvedimenti.

Gianni Cuperlo, capitola all'evidenza: domani è "probabile" venga ufficializzata la scissione. Il presidente della regione Toscana Rossi ha annunciato che restituirà la tessera del Pd, accusando Renzi di aver "bastonato" la minoranza. Anche le parole di Speranza sono conclusive: "Renzi rompe il Pd, non ci sono le condizioni per stare nel congresso". Massimo D'Alema smentisce chi lo accusa di essere l'ideatore della frattura e ribadisce: "Occorre una svolta radicale nel centrosinistra perché il Pd ha perso il suo popolo". Letta ha dichiarato dopo un lungo periodo di silenzio: “Non può finire così”. Affermazione che la maggioranza Pd respinge: "Caro Letta, il Pd non finisce certo qui. La nostra storia è più importante dei nostri leader", scrive su Twitter Matteo Ricci.

Gli eventuali gruppi derivanti dalla scissione potrebbero essere formalizzati già nella giornata di venerdì. "Se la mia candidatura è in grado di far ripensare chi ha preso la strada della scissione io sono in campo, più importante di noi è il destino del Pd", afferma il ministro Andrea Orlando. Ma le sue parole sembrano rivolte più a convincere i bersaniani e gli 'emiliani' ancora indecisi, che non a scongiurare la scissione. Orlando con Cuperlo e Cesare Damiano costruiranno l'ala sinistra del Pd, la minoranza che sfiderà Renzi al congresso. In quell'area potrebbero confluire gli ex civatiani di Rete Dem, che restano nel Pd, e anche l'area che fa capo a Maurizio Martina.

 

immagine da: termometropolitico.it

Caterina Apicella

 

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Caterina Apicella

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.