Cronaca

Riforma del Codice della Strada: tra sicurezza e polemiche, la Camera approva il nuovo Ddl

ROMA - Nell'ultimo scrutinio parlamentare, l'Aula della Camera dei Deputati ha espresso un significativo sì alla riforma del Codice della Strada, con una maggioranza di 163 voti a favore e 107 contrari. Il disegno di legge, ora in transito verso l'esame del Senato, promette un giro di vite sulle infrazioni stradali, imponendo misure più severe per trasgressori e una generale rafforzamento della sicurezza sulle vie italiane.

Il Vicepremier e Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha manifestato un'aperta contentezza per l'approvazione del ddl, etichettandola come una giornata volta al miglioramento e alla salvaguardia delle vite umane. Il rinnovato codice introduce maggiori restrizioni, specialmente per chi si pone alla guida in stato di alterazione o utilizzando dispositivi mobili. "Oltre a inasprire le sanzioni, dal nord al sud del paese, stiamo investendo miliardi in infrastrutture come il nuovo tracciato Potenza-Melfi," ha dichiarato Salvini, aggiungendo che l'obiettivo finale è quello di modernizzare le infrastrutture stradali del paese, rendendole più ampie e sicure.

Diversamente dal tono ottimista del Ministro, l'Asaps, Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale, pur riconoscendo i progressi come l'introduzione dell'alcolock per i recidivi e le procedure semplificate per gli accertamenti su guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti, ha evidenziato alcune carenze. In particolare, la critica si concentra sulla gestione della velocità e sul sistema 'tutor', ritenuto indebolito dalla nuova normativa, e sulla non completa risoluzione delle problematiche relative agli autovelox. Le politiche urbane riguardanti i ciclisti e l'accesso alle zone a traffico limitato sono altri nodi critici individuati dall'associazione, che teme un incremento degli incidenti nei centri storici e nelle aree urbane.

Le voci più dolenti provengono dai genitori di Lucia, vittima di un tragico incidente nel 2004. Essi hanno definito questo passaggio legislativo come un giorno triste per il paese, interpretando la riforma come un regresso nella tutela della vita. La loro delusione riecheggia nel vasto movimento 'Stop al codice della strage', che ha visto associazioni e cittadini mobilitarsi inviando migliaia di email e contatti ai rappresentanti parlamentari e al Premier Giorgia Meloni, in un tentativo di influenzare una revisione più profonda del codice.

Quest'ultima fase legislativa non solo ha scosso il panorama politico ma ha anche acceso il dibattito pubblico sulla sicurezza stradale. La Camera ha espresso il suo voto, ma è il Senato ora ad avere l'onere di valutare le aspettative dei cittadini, le esigenze di sicurezza e le criticità sollevate. Resta da vedere come questa delicata bilancia di interesse pubblico, sicurezza e diritti verrà equilibrata nelle future deliberazioni.