Rinasce il Cine-Teatro Comunale, intervista al direttore artistico Francesco Passafaro
Cultura e Spettacolo Calabria

Rinasce il Cine-Teatro Comunale, intervista al direttore artistico Francesco Passafaro

martedì 17 ottobre, 2017

CATANZARO, 18 OTTOBRE - Il cuore del centro storico di Catanzaro torna a pulsare. Grazie ad un gruppo di giovani sognatori una profonda ferita è stata sanata. Lo storico Cine-Teatro Comunale è stato riaperto a Maggio ottenendo sin da subito un grande successo di pubblico, tanto che sui social c’è già chi simpaticamente propone di cambiarne il nome in Cine-Teatro “Sold out”. [MORE]

Memorabile la pagina scritta con la masterclass tenuta dal grande attore Tim Roth in cui per due ore circa una platea gremitissima da giovani studenti ha dialogato con la star direttamente in lingua inglese.


Oggi il Comunale non è solo un cinema, ma è soprattutto un contenitore che contiene tante tra le realtà artistiche e culturali della città. Insieme ai grandi eventi del Teatro Politeama ed alle proposte artistiche e culturali del Museo Marca, del Museo del S.Giovanni, del Museo del Rock e delle tante associazioni culturali presenti, contribuisce da protagonista a formare quello che è uno dei poli culturali più importanti della Calabria.


Di questa magnifica realtà ne parliamo con Francesco Passafaro, direttore artistico del Teatro Incanto, la compagnia teatrale composta da un gruppo di giovani che ha osato sognare di realizzare ciò che tutti ritenevano una follia.

In un momento storico in cui i cinema e i piccoli teatri cittadini chiudono, come è nato il sogno di riaprire il Cine-Teatro Comunale?

Il sogno di riaprire il Comunale è dovuto ad un’intuizione della mia compagna Francesca che ad un certo punto ha detto “ma perché non prendiamo il Comunale?”. Noi avevamo la difficoltà di fare spettacolo all’Auditorium perché avevano bloccato l’agibilità ed eravamo in crisi. Abbiamo valutato diverse soluzioni e alla fine siamo venuti a vedere questo posto. C’era la difficoltà degli enormi lavori da fare. Abbiamo fatto un’analisi dei costi, erano e sono tantissimi, ma quando si vuole realizzare un sogno, si ha una visione precisa di quello che si vuole fare e si ha una squadra alle spalle che ti assiste nella tua follia, tutto è possibile. Oggi questo sogno non è più soltanto nostro, sempre più persone ci credono e la città sta rispondendo molto bene.

Uno dei primi sostenitori di quella che molti chiamavano pazzia è stato il grande Gianni Amelio. Quanto è stato importante per voi il suo sostegno?


E’ stato fondamentale perché è arrivato in un momento in cui pensavo che non si sarebbe aperto più. Abbiamo iniziato i lavori a Settembre 2016, dovevamo finire presto, ma un imprevisto dietro l’altro hanno fatto si che ad Aprile 2017 fossimo ancora in forte ritardo. Intanto a Dicembre avevo incontrato Gianni Amelio qui alla Provincia e lo avevo invitato a vedere lo stato dei lavori del Comunale. Lui si è subito innamorato di questa idea perché questo era il suo cinema da ragazzo. Mi ha detto due cose, la prima “il Comunale porta bene”, la seconda “ presenterò qui il mio ultimo film ‘La tenerezza’ “. Ad Aprile, quando avevo ormai perso la speranza di aprire in tempi brevi, ricevo una telefonata dal maestro Amelio in cui mi comunica che due settimane più tardi sarebbe venuto a presentare il suo film. E’ stata quella la leva che ci ha costretti a stringere i denti e a fare tutto quello che si poteva fare per aprire il cinema, infatti il teatro è stato aperto soltanto qualche mese più tardi. Grazie a lui ce l’abbiamo fatta.   

Straordinario anche il supporto del MGFF e del suo patron Gianvito Casadonte che ha voluto si svolgessero proprio nel vostro teatro appena aperto le strepitose masterclass di Tim Roth e Riccardo Scamarcio. Cosa hanno significato per voi quegli eventi?


Hanno significato ridare vita ad un posto che era già abituato ad ospitare i più grandi. Su questo palcoscenico c’è stato Dario Fo, c’è stato Giorgio Gaber, soltanto per citarne alcuni. Grazie a Gianvito abbiamo avuto da un lato la visibilità che il MGFF ha gentilmente traslato su queste tavole, dall’altra parte il palcoscenico stesso che riviveva grazie ad artisti di altissimo livello internazionale.

Non solo cinema ma anche tanto teatro. Quale sarà la vostra offerta artistica di questa prima stagione?


Molto ampia. Cinema commerciale, cinema d’essai e cinema a richiesta per piccoli gruppi di 50-100 persone. Il teatro coinvolgerà tutte le compagnie teatrali della città che hanno voluto aderire. Oltre a noi del Teatro Incanto ci saranno la compagnia di Piero Procopio e la compagnia Nuova Scena che faranno per intero la loro stagione, ci saranno poi singoli spettacoli di altre compagnie come il Teatro di Calabria, Salvatore Corea, Mauro Lamanna, ecc. Il teatro sarà veramente il punto di forza. Un’altra cosa spettacolare che avviene qui dentro è il Teatro Lab, una scuola con corsi seguiti da oltre 50 persone.

Il vostro motto è “Il Comunale, il centro del centro storico”. Quale valore aggiunto hanno l’ambizione di dare a questa città il vostro entusiasmo e la vostra qualità professionale?


Da quando abbiamo riaperto il Comunale una serie di locali commerciali qui vicino sono stati ristrutturati e stanno riaprendo. Credo che la nostra riapertura sia stata un simbolo di speranza, perché aprire un teatro è da folli, aprire un cinema è da folli, aprirlo in Calabria è da folli, aprirlo in un centro storico che si dice sia morto è da folli. Questa follia è stata bene accolta dai catanzaresi. Se riusciremo a ricostruire il senso di appartenenza al nostro centro storico avremo fatto davvero una grande cosa.

Il sogno è realtà, il pubblico sta rispondendo massicciamente e con entusiasmo, quale messaggio si sente di inviargli attraverso queste pagine?


Intanto di ringraziarli. Una grande gratitudine verso tutte le donne e gli uomini che tutte le sere stanno riempiendo la nostra sala. Grazie perché credono nei contenuti che offriamo e perché credono in questo posto. Con il loro aiuto cercheremo di realizzare il punto di incontro tra le tante compagnie teatrali, le tante scuole di danza, i tanti gruppi musicali e le tante associazioni culturali che animano questa città. Sono sicuro che la primavera catanzarese è molto vicina.

Saverio Fontana


Autore
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