Catanzaro 17 settembre 2012 - Ho letto con grande interesse la notizia della partecipazione di un ragazzo di Catanzaro, e sottolineo: di Catanzaro, ad una nota trasmissione televisiva ed ho osservato con curiosità il tam tam mediatico che le sue affermazioni hanno provocato sui social network. Voglio dirlo subito: mi chiedo se non sia ingeneroso scaricare la propria legittima delusione su un ragazzo di vent'anni che ha avuto il suo quarto d'ora di celebrità. Parliamoci chiaro: il problema non è Giuseppe, che di anni ne ha solo venti; il problema è chi, dalla famiglia alle istituzioni passando per la scuola, ha instillato nel ragazzo queste convinzioni perverse.
Il problema è chi il giorno di San Vitaliano, santo patrono della città, se non abita nella citta' urbana del centro storico, continua ad ignorare il fatto che sia un giorno di festa, con la complicità, mi si passi il termine ardito, delle parrocchie di periferia che nulla fanno nelle ore di catechismo per insegnare ai bambini le tradizioni religiose di tutta la città
Il problema sono gli adulti che trovandosi appena fuori dal centro storico dicono 'sono stato a Catanzaro' o 'devo andare a Catanzaro' come se nel momento di pronunciare la frase si trovassero a New York, a Berlino, a Parigi o Sidney.[MORE]
Il problema è la politica che delega agli eletti della città (a cui il voto arriva più o meno da tutti i quartieri) i problemi di una sola realtà.
Il problema è la fallacia delle tesi che per troppo tempo siamo stati costretti ad ascoltare: l'idea che Catanzaro Lido sia una città nella città è falsa oltre che un affronto alla storia cittadina.
Il senso di appartenenza ad un quartiere è una cosa importantissima nella misura in cui questo significhi essere portatori di Valori e Tradizioni da condividere e attraverso i quali fare una sintesi.
Anche Siena è divisa in contrade, ma il 2 Luglio e il 16 Agosto, ad essere coinvolta nella magnifica manifestazione del Palio è tutta la città.
Invece di perder tempo alimentando e tramandando "campanilismi" all'ombra dei tre colli dovremmo darci da fare per sviluppare la percezione del nobile concetto Città come tutt'uno.
A Giuseppe posso solo ricordare le parole di Paolo Borsellino che della sua città diceva: "Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla". Caro Giuseppe, solo amando ciò che non ci piace possiamo cambiarlo e farlo diventare come vorremmo.
Alla politica e alla massima rappresentanza dell'Assemblea Elettiva, il Presidente del Consiglio Ivan Cardamone, chiedo di invitare Giuseppe alla prossima seduta del Consiglio Comunale per fargli apprendere, nei fatti, quelle nozioni di educazione civica che forse mancano, per insegnargli che la città è una e una sola, dal centro storico al Lungomare, con la sua splendida tradizione, con la sua profonda storia, con la sua ricca cultura.
Roberto Rizza
Consigliere Comunale
Città di Catanzaro