ROMA, 26 GIUGNO - I cantieri di scavo per la realizzazione della metro C svelano un nuovo scenario 'pompeiano' nella Capitale: due ambienti della media età imperiale che, a causa di un incendio contengono ancora conservate parti del solaio ligneo e del mobilio.[MORE]
Il materiale rinvenuto "si conserva solo in eccezionali condizioni ambientali e climatiche - spiegano dalla soprintendenza speciale di Roma - oppure a seguito di eventi speciali come ad esempio accaduto a Ercolano e Pompei. La scoperta del solaio ligneo carbonizzato rappresenta un unicum per la città".
Il tutto si è rivelato agli archeologi della Soprintendenza guidata da Francesco Prosperetti nel Pozzo Q15 della metropolitana, protetto per tutto il perimetro da paratie di cemento, otto metri di diametro e quattordici in profondità, di cui dieci già scavati, una quota che altrimenti sarebbe stata inaccessibile.
Sono stati ritrovati due vani di un edificio, databile tra il II e il III secolo d. C., rimasti carbonizzati e come pietrificati dopo un violento incendio che lo ha distrutto. Ma soprattutto, per quanto riguarda il solaio, una assoluta “prima volta”, ed è questo il fatto più clamoroso, per la storia di Roma antica.
Dallo scavo in via dell'Amba Aradam, è emerso anche lo scheletro di un cane, accucciato davanti una porta e "verosimilmente rimasto intrappolato nell'edificio al momento dell'incendio". Trovato anche un pregevole pavimento a mosaico bianco e nero. "Quello che avvicina questo ritrovamento a Pompei è che abbiamo testimonianza di un momento della storia - ha spiegato il sovrintendente Francesco Prosperetti -. L'incendio che ha fermato la vita in questo ambiente ci permette di immaginare la vita in un momento preciso".
Maria Azzarello
Credit foto: La Stampa