ROMA, 19 OTTOBRE 2014 – Proteste su proteste per la registrazione delle sedici nozze gay celebrate all’estero, avvenuta ieri nel Comune di Roma per decisione del sindaco capitolino Ignazio Marino.
Nozze gay registrate a Roma: le reazioni
Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma, ha ammonito Marino, dichiarando «cancelli le trascrizioni o ci sarà l'annullamento», mentre il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ha dichiarato che «la firma di Marino non può sostituire la legge, ha fatto il proprio autografo a queste rispettabilissime coppie». Duro anche il commento della Conferenza episcopale italiana che ha aspramente condannato la scelta del primo cittadino di Roma: «La notizia della trascrizione sorprende perché oltre a non essere in linea con il nostro sistema giuridico, suggerisce una equivalenza tra il matrimonio e altre forme che a esso vengono impropriamente collegate. Una tale arbitraria presunzione, messa in scena proprio a Roma in questi giorni, non è accettabile».
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Marino difende le sue scelte
Marino, che aveva annunciato da giorni la decisione di trascrivere in Comune le nozze, nonostante la ferma opposizione del prefetto di Roma e del ministro dell’Interno, ha ieri dichiarato in più riprese: «Con la mia amministrazione e la mia maggioranza siamo interessati a difendere i diritti delle persone e il diritto all'amore. Se il prefetto ritiene di fare degli atti che vanno in una direzione opposta, è giusto che segua le indicazioni che ha dal suo ministro». Il sindaco di Roma ha poi aggiunto: «Il capo del governo del nostro Paese ha detto con chiarezza che avremo, come in altri Paesi, una legge sulle unioni civili e ha anche detto che tipo di legge: una legge che fa riferimento alle "civil partnership" della Germania. Quindi il prefetto ha un'indicazione precisa dal capo del governo italiano. Penso che nelle prossime ore il prefetto deciderà autonomamente e legittimamente quali azioni intraprendere».
(foto www.dailymail.co.uk)
Elisa Lepone