La vittima, una donna di 60 anni, stava portando a spasso il cane. L’uomo è stato riconosciuto e arrestato dai Carabinieri nei pressi della stazione Termini
Un episodio di violenza sessuale a Roma ha sconvolto la comunità di Tor Tre Teste, quartiere della periferia est della Capitale. Una donna di 60 anni è stata aggredita e violentata all’alba di domenica scorsa, mentre passeggiava con il suo cane nel parco.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’autore sarebbe un 26enne di origini gambiane, incensurato, con un permesso di soggiorno per motivi umanitari e un regolare contratto di lavoro come manovale in una ditta di Guidonia. Il giovane è stato fermato dai Carabinieri in via Giolitti, nei pressi della stazione Termini, grazie al riconoscimento degli indumenti che indossava durante l’aggressione.
La ricostruzione dei fatti
La donna è stata sorpresa nel parco deserto da un uomo che, dopo averle strappato il cellulare, l’ha violentata. Solo dopo che l’aggressore si è allontanato, la vittima è riuscita a rientrare a casa e a chiedere aiuto.
“È stato un incubo durato dieci minuti” – avrebbe raccontato ai soccorritori la donna, poi accompagnata in ospedale dove è stato attivato il protocollo rosa dedicato alle vittime di violenza.
Le indagini e la confessione
Le indagini hanno permesso di seguire gli spostamenti del giovane grazie a ore di videosorveglianza analizzate dai Carabinieri. Il sospettato, infatti, dopo lo stupro sarebbe tornato a Termini per prendere un autobus verso il centro di Roma.
Il 26enne gambiano ha ammesso le proprie responsabilità, dichiarando di aver agito sotto l’effetto di sostanze stupefacenti acquistate poco prima nel quartiere Quarticciolo, noto come una delle principali piazze di spaccio della Capitale.
Un quartiere sotto osservazione
Il caso riporta l’attenzione sul Quarticciolo, una delle borgate più difficili di Roma, spesso teatro di scontri e resistenza ai controlli delle forze dell’ordine. L’area è stata inserita nelle cosiddette “zone rosse” per cui si è ipotizzato di applicare il “modello Caivano”, che prevede un rafforzamento delle misure di sicurezza e controllo del territorio.
Conclusioni
L’arresto del presunto responsabile è avvenuto grazie a un’attenta attività investigativa e al riconoscimento della vittima. Le indagini proseguono per verificare l’effettivo uso di droga al momento dell’aggressione e per identificare eventuali complici legati allo spaccio.