Estero

Russia: bozza risoluzione Onu sulla Siria "inaccettabile"

MOSCA, 12 APRILE - "Inaccettabile", così Mosca ha definito la nuova bozza di risoluzione dell'Onu sull'attacco chimico in Siria elaborata da Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. Lo ha comunicato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.[MORE]

Lungi dal giungere ad un accordo il vice ministro degli Esteri, Guennadi Gatilov ha ribadito: "il progetto è inaccettabile per noi nella stesura attuale. Voteremo contro se non accoglieranno le nostre richieste”. Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti hanno presentato una proposta di risoluzione che riporta alcune modifiche rispetto al testo presentato, precedentemente, in risposta al sospetto attacco con armi chimiche, cioè con l’utilizzo del gas sarin.

La bozza di risoluzione conferma la volontà di procedere all'inchiesta da parte dell’Opac, Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, operando congiuntamente con le Nazioni Unite, esprimendo "orrore" per il presunto uso di armi chimiche. Nel documento si evince la richiesta al governo presieduto da Assad di presentare i piani di volo ed ulteriori informazioni riguardanti le operazioni militari dell’esercito governativo del giorno 4 aprile, nonché di rendere noti i nomi dei comandanti di ogni aereo. La bozza prevede che venga, inoltre, agevolato l’accesso agli investigatori Onu presso la base aerea.

L'Alto Rappresentante Onu per il disarmo, Kim Won-Soo, ha affermato che “l'Onu si aspetta piena cooperazione da parte degli Stati membri per identificare i responsabili". Il Consiglio di Sicurezza, però, potrebbe giacere in una situazione di stallo a causa del probabile veto di Mosca, che ha definito "provocatorie" le accuse ed "inaccettabile" la bozza. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, ha ribadito: "gli Usa hanno presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu basandosi su rapporti falsi", infatti secondo i rapporti stilati dai militari russi, l'attacco aereo effettuato dall’esercito di Assad, avrebbe, in realtà, colpito un deposito di armi chimiche usato dalle milizie che osteggiano il governo legittimo.

Intanto, l'ambasciatore britannico presso le Nazioni Unite ha dichiarato, in accordo con la posizione assunta dagli Usa: "se la Russia vuole recuperare la sua credibilità, deve unirsi a noi per condannare questo attacco”. L'ambasciatore francese all'Onu ha confermato la posizione sostenuta dai tre stati redattori: "stiamo parlando di crimini di guerra, crimini di guerra con armi chimiche. Siamo chiari, l'attacco nella provincia di Idlib è avvenuto in una zona dove operano l'esercito e l'aviazione siriana", continuando, "è giunto il momento di agire collettivamente nel Consiglio di Sicurezza". La bozza proprosta è stata sostenuta anche dall'Italia, membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dal 1 gennaio (l’Italia resterà membro non permanente per tutto il 2017, mentre nel 2018 cederà il posto all’Olanda. I due Paesi dividono il mandato per il biennio 2017 /2018 avendo ottenuto una posizione di pareggio durante le elezioni dell’assemblea, nel mese giugno del 2016). L'ambasciatore italiano ha evidenziato che gli ultimi attacchi siano "cinicamente stati condotti alla fine di un round di colloqui a Ginevra, sotto la leadership dell'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura, che noi sosteniamo, durante il quale si è cercato di dare nuova vita al processo politico e pongono nuovi, seri dubbi sull'impegno ad una soluzione politica, l'unica via d'uscita dalla crisi”.

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu dovrebbe votare oggi la risoluzione sull’attacco chimico nella provincia di Idlib.

 

 

immagine da: ilgiornale.it

Caterina Apicella