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Russia verso le elezioni, Navalny rilasciato dopo l'arresto. Manifestazioni contro Putin

MOSCA, 29 GENNAIO 2018 - Alexei Navalny, una delle personalità di spicco dell’opposizione a Vladimir Putin, è stato rilasciato nella serata di ieri senza imputazioni a suo carico dopo essere arrestato dalla polizia a Mosca. Nel Paese intanto migliaia di persone stavano manifestando con l’obiettivo di denunciare quello che è ormai conosciuto come l'inganno delle elezioni presidenziali del 18 marzo. Le proteste in tutto il Paese nascono dalla convinzione che il mandato di Putin verrà esteso fino al 2024, come se le prossime votazioni fossero già scritte. "Vogliamo la libertà, delle elezioni giuste e che Navalny venga presentato alle elezioni", ha dichiarato ad Afp una manifestante. Almeno 257 manifestanti sono stati arrestati in tutto il Paese nel corso delle proteste. [MORE]

Dopo essersi unito a una protesta dei suoi sostenitori contro Vladimir Putin a Mosca in via Tverskaia, Navalny era stato fermato da una decina di poliziotti. "Sono appena stato arrestato. Questo non ha alcuna importanza. Venite in via Tverskaïa. Non siete venuti qui per me, ma per voi e per il vostro futuro", ha scritto Navalny sul suo account Twitter. La polizia di Mosca ha riferito che il blogger è stato accusato di "violazione delle procedure relative all'organizzazione di una manifestazione", in effetti il Comune di Mosca non aveva autorizzato la manifestazione.

In vista del prossimo voto, il noto blogger anti-corruzione ha invitato i russi a manifestare sotto lo slogan 'Queste non sono elezioni, è un inganno'. Manifestare contro il Cremlino "è la nostra arma politica", ha dichiarato.
Navalny è stato arrestato tre volte nel corso del 2017 a causa di ripetute violazioni delle leggi sull’organizzazione di manifestazioni pubbliche. Questi eventi sono riusciti a mobilitare in tutta la Russia decine di migliaia di persone. L’impossibilità alla sua candidatura alle prossime elezioni deriva dal giudizio di ineleggibilità della commissione elettorale a causa di una condanna penale di cinque anni nel 2013 - pena poi sospesa - per appropriazione indebita per aver sottratto l’equivalente di 500 mila dollari di legname da una segheria di stato mentre era consigliere regionale a Kirov. Egli ritiene che questa condanna sia stata organizzata dal Cremlino.

A San Pietroburgo, nel nordovest del Paese, circa 1.500 manifestanti sono scesi in strada gridando 'La Russia senza Putin'. Migliaia di persone sono scese in piazza anche in circa 120 città di provincia, fra cui Nijni-Novgorod e Tcheboksari nella Russia centrale, Tomsk in Siberia e Iakoutsk nell'Estremo oriente, nonostante le temperature raggiungessero i -45 gradi. Le manifestazioni sono state indette in 115 città: Samara, Novosibirsk, Togliatti, Astrakhan, Kaluga, Vladivostok, fino a Makhachkala, in Dagestan, dove per tradizione il rating di Putin sfiora il 100% dei consensi.

Fonte immagine euronews

Claudia Cavaliere