Sanità, Bonapace (UGL Salute Veneto): “Riorganizzazione del sistema emergenza-urgenza: occasione per un servizio più efficiente, sostenibile e valorizzante delle competenze”
“In un momento storico segnato da profonde criticità nella gestione delle risorse sanitarie, la riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza rappresenta un’opportunità concreta per migliorare l’efficienza dei servizi, valorizzare le professionalità coinvolte e garantire una maggiore sostenibilità del sistema sanitario”. Lo dichiara Davide Bonapace, Coordinatore Regionale UGL dell’Emergenza Urgenza – UGL Salute Veneto.
Bonapace sottolinea come un assetto più razionale basato sulla specializzazione dei ruoli e su una chiara distinzione delle competenze – come già avviene per la figura dell’autista soccorritore – consenta di ottimizzare i processi operativi, ridurre le sovrapposizioni e migliorare la qualità degli interventi sul territorio.
“È necessario evidenziare – prosegue – che oggi numerosi infermieri e operatori socio-sanitari vengono impiegati alla guida dei mezzi di soccorso, pur non avendo i cinque anni di esperienza richiesti per legge agli autisti soccorritori. Una prassi che rivela una profonda contraddizione tra normativa e realtà operativa”.
Nel contesto di una carenza strutturale di personale sanitario, la riorganizzazione potrebbe portare benefici tangibili:
- Recupero di risorse cliniche qualificate, da reinserire nelle centrali operative 118 e nei reparti ospedalieri;
- Razionalizzazione dei costi, mantenendo – se non incrementando – standard di sicurezza e tempestività;
- Valorizzazione del personale, con ruoli adeguati al proprio titolo e formazione.
“È legittimo chiedersi – aggiunge Bonapace – se abbia senso impiegare personale sanitario altamente specializzato per guidare un’ambulanza, che resta pur sempre un mezzo di trasporto”.
Bonapace chiarisce infine un punto fondamentale: il requisito dei cinque anni di esperienza richiesto agli autisti soccorritori non è un titolo abilitante specifico, ma deriva dalle disposizioni generali sull’accesso alla Pubblica Amministrazione per la categoria B-BS. Il vuoto normativo che circonda la figura dell’autista soccorritore, infatti, non è stato ancora colmato a livello nazionale, sebbene alcune Regioni – come il Veneto – abbiano avviato percorsi formativi mirati.
“Serve un riconoscimento giuridico chiaro e uniforme della figura dell’autista soccorritore – conclude Bonapace – e un investimento serio nella riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza che, se gestito con visione e competenza, può diventare un modello di efficienza e sostenibilità a livello nazionale”.