Sanità Abruzzo, nuova inchiesta: indagati Chiodi e Venturoni

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PESCARA, 1 AGOSTO 2014 – Si è appena conclusa l’inchiesta messa in atto dai pm Di Florio e Bellelli che vede indagati, sul fronte della Sanità abruzzese, l’ex governatore Gianni Chiodi, il sub commissario Giovanna Baraldi, l’ex assessore alla sanità, Lanfranco Venturoni e due tecnici dell’Agenas con l’accusa di falso, violenza privata e abuso.

Secondo l’accusa, i reati commessi dall’ex governatore e dall’ex assessore – decaduto già nel 2010 in seguito all’inchiesta sui rifiuti – sono da collegarsi al braccio di ferro con le cliniche private per raggiungere i tetti di spesa: il rientro dei conti della sanità, infatti, si sarebbe ottenuto grazie ad un forte ostruzionismo messo in atto dal governo e dall’assessore, insieme agli altri indagati, oltre che con falsi, abusi e violenze.

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In caso di mancata firma le minacce di blocco pagamenti, di redistribuzione del budget nella cliniche firmatarie o di non pagamento per le prestazioni sanitarie del 2010, costringevano le case di cura a firmare. Tutti questi dati, compresi telefonate, sono stati raccolti dai pm in 1200 pagine che porterebbero alla luce i lati oscuri del risanamento della Sanità abruzzese, argomento molto discusso e portato avanti con orgoglio in fase di campagna elettorale.

Erica Benedettelli

[immagine da piazzarossetti.it]

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Scritto da Erica Benedettelli

Giornalista di InfoOggi

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