CASERTA, 23 MARZO 2015 - Nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità in Campania che detiene le redini per la gestione degli appalti e stipula accordi politici, gestendo voti elettorali, parla il pentito boss Salvatore Belforte, dell'omonimo clan radicato nella zona di Marcianise, alleato dei Casalesi. Una scelta davvero inaspettata quella dell'ormai ex boss di Caserta, dai risvolti interessanti in ambito investigativo, che ha deciso di collaborare con la giustizia facendo da tempo rivelazioni sorprendenti ai magistrati della DDA di Napoli. Il pluripregiudicato Belforte, condannato al 41bis da anni, al termine di due processi per due vicende di omicidio nelle faide per la conquista del territorio, con le sue dichiarazioni aprirebbe a nuovi scenari nella lotta ai clan della camorra, e su tutta l’inchiesta sulla "Sanitopoli" casertana, partita nel 2013 e che si è arricchita di ulteriori sviluppi e fascicoli nel 2014 e all’inizio di quest’anno, poggia anche su una serie di presunti stretti rapporti tra esponenti del clan e gli ex vertici di Asl e Azienda ospedaliera.
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Già le precedenti rivelazioni dei boss Michele Froncillo e Bruno Buttone avevano portato al collasso del clan Belforte e avevano contribuito a dare una svolta nelle indagini. Negli ultimi mesi ulteriori sviluppi hanno permesso agli inquirenti di constatare effettivamente quanto l'organizzazione fosse radicata su tutto il territorio Casertano. Grazie a queste rivelazioni, la DDA ha potuto chiedere ed ottenuto il sequestro dell'intero patrimonio dei beni intestati a parenti e prestanomi del boss.
(foto:casertace.net)
Filomena I. Gaudioso