Cronaca

Sarzana, ipotesi suicidio per l'Architetto trovato morto. L'arma rubata per essere rivenduta

SARZANA, 24 OTTOBRE 2017 - Avevano prelevato la pistola con l'intenzione di rivenderla i due ventenni sentiti ieri in Questura alla Spezia per l'indagine sulla morte di Giuseppe Stefano Di Negro, l'architetto spezzino di 50 anni trovato senza vita sabato notte sulle sponde di un torrente a Sarzana.  [MORE]

I due avevano rinvenuto l'uomo agonizzante a terra, avevano tentato un massaggio cardiaco e chiamato i soccorsi. All'arrivo di questi, approfittando della concitazione del momento, hanno prelevato l'arma, una calibro 38 di proprietà del padre di Di Negro, con l'intenzione di rivenderla. L'arma è compatibile con la ferita d'arma da fuoco che ha ucciso l'architetto.

Inizia, così, a prendere forma la dinamica dei fatti. Secondo quanto appreso, il 50enne si era recato a casa dei genitori poco prima delle 20 di sabato, con la scusa di cercare delle carte. Con tutta probabilità, invece, avrebbe preso la pistola e sarebbe tornato verso la macchina, per poi spararsi poco più avanti.

A sostegno delle ipotesi degli inquirenti vi sarebbero le conclusioni dell'esame autoptico, in particolare il fatto che l'uomo si è sparato in bocca. Il proiettile, pur provocando una profonda ferita nella zona occipitale del cranio, è stato rinvenuto dal medico legale.

Per i due ventenni che hanno prelevato l'arma, invece, si profila l'accusa di aver alterato la scena del crimine.

Daniele Basili

immagine da questure.poliziadistato.it