Scioperi, Ichino (PD) propone un referendum tra i lavoratori
Politica Lazio

Scioperi, Ichino (PD) propone un referendum tra i lavoratori

domenica 18 giugno, 2017

ROMA, 18 GIUGNO – Pietro Ichino, senatore del Partito Democratico, ha presentato un disegno di legge per riformare la regolamentazione degli scioperi, introducendo una consultazione referendaria tra i lavoratori.

L’idea è quella di prevedere un referendum, al cui esito subordinare l’effettiva indizione dello sciopero: sarebbe quindi necessario il voto favorevole di una maggioranza, o quantomeno di una minoranza qualificata per poter procedere. [MORE]

La ratio della riforma è quella di evitare la cosiddetta “dittatura delle minoranze”, con un piccolo gruppo di lavoratori in grado di mettere in scacco un’intera azienda o categoria. Ichino ha inoltre precisato che l’intervento sarebbe limitato al settore dei trasporti, maggiormente esposto nel caso di astensione dal lavoro anche da parte di numero ridotto di operatori.

L’indizione del referendum, ad ogni modo, si avrebbe solo nel caso di proclamazione di scioperi da parte di coalizioni sindacali minoritarie.Il modello proposto da Ichino non rappresenterebbe un unicum nel panorama europeo: già la legislazione tedesca, spagnola, greca e del Regno Unito prevedono infatti un tale strumento.

In Italia, il referendum nel settore degli scioperi esiste ove ricorrano particolari condizioni relative a dissensi circa le modalità di effettuazione delle prestazioni minime da garantire. L'ipotesi, peraltro estremamente marginale, è di dubbia interpretazione e di pressochè nulla rilevanza pratica, considerata la sua mancata utilizzazione.

Il testo del disegno di legge potrebbe approdare al Senato in un paio di settimane, per essere approvato prima della pausa estiva da Palazzo Madama, e prima della sessione di bilancio dalla Camera. Nonostante questo, parte della dottrina giuslavoristica dubita dell'effettiva possibilità di limitare il diritto di sciopero attraverso una consultazione referendaria.

Il diritto di sciopero è infatti riconosciuto come diritto a titolarità individuale, seppur ad esercizio collettivo. Ciò comporta l'indisponibilità dello stesso da parte di altri soggetti: neppure il sindacato potrebbe quindi interferire con il diritto dei singoli lavoratori a scioperare. L'introduzione dello strumento referendario, rischierebbe dunque porsi in contrasto con la tutela stessa del diritto di sciopero.

Paolo Fernandes

Foto: pietroichino.it


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