Sciopero ex Ilva, protesta senza sosta: Genova si ferma e i sindacati chiedono risposte al Governo

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Mobilitazione a oltranza per difendere produzione, lavoro e futuro dello stabilimento di Cornigliano

Una protesta che cresce: operai uniti per salvare l'ex Ilva

Prosegue senza pause lo sciopero a oltranza dei lavoratori dell’ex Ilva di Genova, supportati oggi anche dagli operai di Ansaldo Energia e da una delegazione di Fincantieri. Una mobilitazione sempre più vasta, che punta a contrastare il piano industriale del Governo giudicato insufficiente per garantire produzione e occupazione.

I sindacati Fim, Fiom, Uilm e Usb sono compatti su un punto: senza il ritiro del cosiddetto piano corto e senza il ripristino delle tonnellate di acciaio necessarie per far lavorare a pieno regime lo stabilimento di Genova Cornigliano, la protesta andrà avanti.

Il corteo blocca aeroporto e autostrada: Genova in ginocchio

La giornata è iniziata all’alba, con un’assemblea ai cancelli della fabbrica. Da lì, guidati dalla grande benna usata per i coil d’acciaio, è partito un corteo imponente.

Tappe della protesta:

  • Aeroporto Cristoforo Colombo: la benna ha sbarrato l’ingresso alla zona partenze, mentre alcuni operai cercavano di entrare picchiando i caschi sui vetri.
  • Autostrada A10: per la prima volta nella storia delle proteste genovesi, gli operai sono entrati in autostrada, provocando una Liguria paralizzata da code interminabili.
  • Ponte San Giorgio: simbolo della rinascita genovese, è diventato luogo di sosta e resistenza prima della ripartenza verso l’uscita Genova Ovest.

Il ritorno al presidio di Cornigliano è avvenuto mentre la viabilità, lentamente, tornava alla normalità.

La notizia sul ponte: confronto tra Regione e commissario

Proprio durante la sosta sul Ponte San Giorgio è arrivata la comunicazione della call tra il sindaco e governatore Marco Bucci e il commissario Giancarlo Quaranta.

Tema centrale: il ripristino del tonnellaggio di acciaio, necessario a garantire continuità produzioni e salvaguardia dell’occupazione.

Taranto si unisce: blocchi anche sulla Statale 100

La protesta non coinvolge solo Genova. A Taranto, altri lavoratori dell’ex Ilva e i delegati sindacali hanno bloccato la Statale 100 Taranto-Bari, dopo aver proclamato sciopero e occupazione dell’impianto.

Il messaggio è chiaro: la vertenza riguarda tutto il gruppo, da Nord a Sud.

Sindacati: “Serve un tavolo unico a Palazzo Chigi”

I sindacati chiedono al Governo un confronto immediato:

  • Convocazione di un tavolo unico a Palazzo Chigi, con tutte le sigle e tutti i siti coinvolti.
  • Ritiro del piano industriale, ritenuto una minaccia di fatto alla sopravvivenza degli stabilimenti.
  • Intervento pubblico forte, in grado di garantire un percorso reale di decarbonizzazione, continuità produttiva e tutela dei livelli occupazionali.
  • Protezione sociale nella transizione ecologica, digitale e industriale.

Nessuno deve rimanere indietro – ribadiscono i rappresentanti sindacali –. Alla trasformazione tecnologica deve corrispondere una transizione sociale che protegga lavoratori e famiglie”.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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