Cronaca

Scoperta una truffa ai danni dello stato: 33 persone denunciate dalla GDF di Fermo

FERMO – Una sofisticata frode nel settore calzaturiero è stata smascherata dalla Guardia di Finanza di Fermo, che ha portato alla luce un sistema di contratti di assunzione fittizi attuato da due ditte individuali, entrambe gestite da imprenditori di origine cinese. L'inganno ha permesso a 28 persone, anch'esse cinesi, di ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno in Italia nonostante non fossero più, o non fossero mai state, residenti nel paese.

L'operazione, soprannominata “Virtual work” e coordinata dalla Procura della Repubblica, ha visto un'intensa collaborazione con l'Ispettorato del Lavoro e l'INPS. Attraverso questi sforzi congiunti, è stato possibile individuare irregolarità nelle pratiche lavorative delle due imprese.

Sebbene le ditte operassero congiuntamente in un unico edificio e impiegassero solamente 10 lavoratori, il numero di contratti stipulati era sproporzionato rispetto alla realtà operativa e ai volumi di affari ufficialmente dichiarati. Inoltre, tra questi lavoratori, due non erano in possesso di validi documenti di identità, un ulteriore indizio delle pratiche illecite in atto.

Il bilancio dell'intervento delle Fiamme Gialle conta 33 deferimenti all'autorità giudiziaria, inclusi i due titolari delle ditte e l'amministratore di fatto. Quest'ultimo, ritenuto il principale artefice delle operazioni illecite, è ora al centro di un'inchiesta che promette ulteriori sviluppi.

La Guardia di Finanza continua a vigilare sull'osservanza delle norme relative all'immigrazione e al lavoro, riaffermando il proprio impegno nella lotta alle frodi che sfruttano le maglie della burocrazia per fini illeciti.