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Scuola: Confcooperative-Legacoop, sbattuti fuori in 5.000

BOLOGNA, 19 DIC - "Il Governo sbatte fuori dalla porta delle scuole 5.000 lavoratori dei servizi di pulizia. Oltre la metà di questi esuberi riguarda personale impiegato dalle cooperative della nostra regione, sia nei plessi dell'Emilia-Romagna che in tutta Italia. Le imprese in appalto vengono costrette per legge a licenziare le persone".

È quanto denunciano le federazioni regionali di Confcooperative Lavoro e Servizi e Legacoop Produzione e Servizi a seguito dell' approvazione del decreto legge Scuola avvenuta oggi in Senato con la fiducia imposta dal Governo. "Con questa grave decisione di procedere ad internalizzare il servizio di pulizia nelle scuole - dicono il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Emilia Romagna, Giuseppe Salomoni, e il presidente di Legacoop Produzione e Servizi Emilia Romagna, Alberto Armuzzi - il Governo e il Parlamento quadruplicano il danno commesso: generano disservizi che si ripercuoteranno negli istituti scolastici a partire dal primo marzo, riducono fino al 50% lo stipendio per 11.000 lavoratori, fanno licenziare 5.000 lavoratori in esubero a livello nazionale, di cui oltre la metà nella nostra regione e molti dei quali appartenenti alle categorie svantaggiate.

Infine, determinano un salasso per le imprese delle pulizie che saranno costrette a pagare svariate decine di milioni di euro a causa di questa decisione, tra contributi NASpI per ogni singolo lavoratore e vertenze per licenziamenti imposti per legge dallo Stato".