Trascorsa la giusta reazione positiva o negativa degli interessati, dinnanzi ai risultati elettorali ottenuti bisognerebbe, oggi più che mai, affidarsi ad un tempo di sano giudizio con un unico obiettivo: dare un governo al Paese, sapendo interpretare in egual misura il voto del Nord, del Centro e del Sud Italia. A mio avviso, senza scandalizzare nessuno, non c’è differenza sostanziale tra questi segnali inviati alla classe politica, pur rappresentando voci diametralmente opposti. Faccio un esempio: alla difesa della dinamicità imprenditoriale del Nord sono speculari il disagio sociale del Sud e la mancanza di sicurezza, quanto una politica senz’anima, reclamate con priorità dal Centro in questa ultima campagna elettorale.[MORE]
Una regia saggia di governo, al di là del colore di turno, dovrebbe in questa legislatura lavorare per contaminare le parti senza mischiare a casaccio le vare condizioni, ma per renderle ognuna stimolo attivo dell’altra. Un sud che restituisce la dignità del lavoro alla sua gente non fa concorrenza al nord, ma contribuisce a “nobilitarlo” e rafforzarlo nei suoi processi di sviluppo permanente. Un centro che ritrovi il suo equilibrio storico - culturale, assieme ad una serenità pubblica e privata, consoliderebbe con più risolutezza la cerniera che di fatto tiene legato il Paese nella sua reale configurazione.
Siamo di fronte ad un naturale sistema di vasi comunicanti che se non smettesse mai di mettere in circolo un principio unanime di unità effettiva del Paese, non farebbe altro che il bene politico ed economico dell’intera comunità. Per tutto questo necessita come il pane una nuova stagione dominata da una visione alta della storia, con al centro uno dei tanti principi di saggezza evangelica, da trasferire totalmente al buon senso quotidiano e alla riconsiderazione del valore del Sud, oggi spudoratamente “ammaccato”, all’interno della stabilità nazionale:
“Nel nuovo regno di Gesù non è la pietra che sta alla sommità la più grande, è invece quella che sta nascosta nella terra e che regge il peso di tutto l’edificio. Grandezza invisibile agli uomini, grandezza eterna presso Dio e dall’inestimabile valore. Tutto l’edificio regge su quella pietra”. È un messaggio di grande attualità e non più rinviabile. Se cade il Sud si mette in discussione la grandezza di tutta una nazione da sempre protagonista del progresso sociale e civile dell’Umanità.
Buon lavoro agli eletti della XVIII legislatura del Parlamento della Repubblica Italiana!
Fonte (Calabria Ecclesia)
Egidio Chiarella
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