Sempre più nero sul fronte lavoro
Economia Umbria

Sempre più nero sul fronte lavoro

giovedì 19 gennaio, 2012

PERUGIA, 19 GENNAIO 2012 – Sempre più profonda la crisi che colpisce il mercato del lavoro nella regione Umbria. Previsioni del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e del Ministero del lavoro in Umbria, nel primo trimestre del 2012, quasi un contratto su due di quelli a tempo determinato non verrà rinnovato.[MORE] Questo significa che a breve il 46% dei lavoratori che ad oggi possiede un contratto di lavoro a tempo dovrà cercare un nuovo lavoro.


Lasciamo parlare i numeri. Le previsioni delle aziende umbre parlano di 1.830 ingressi nel mondo del lavoro a fronte di 3.360 uscite delle quali il 46% è rappresentato appunto da lavoratori con contratto a tempo in scadenza che non verrà rinnovato mentre solo il 15% è relativo a pensionamenti. Il saldo è in negativo per la cifra di 1.530 unità, circa quindi 1.500 persone in meno nel mondo del lavoro che percentualmente si traducono in un calo dell’occupazione nella nostra regione dello 0,9%, lo 0,2% in più della media italiana. Numeri che di certo detestano molta preoccupazione. Questo notevole calo dell’occupazione che interessa indistintamente sia la provincia di Perugia che quella di Terni, colpirà le imprese con meno di 50 dipendenti e, in particolar modo, quelle con meno di 10 dipendenti.
 Il primo trimestre dell’anno è quello in cui tradizionalmente si rinnovano i contratti scaduti a dicembre. Le previsioni a livello nazionale parlano di circa 152 mila assunzioni a fronte delle 92 mila che si sono registrate negli ultimi tre mesi dello scorso anno. Questo incremento delle assunzioni a livello nazionale non è comunque un dato molto incoraggiante perché si tratta di un incremento strettamente congiunturale. Sempre a livello nazionale possiamo considerare positivo un dato che riguarda le assunzioni di giovani under 30. Circa 52 mila ( il 34% sul totale delle assunzioni ) saranno i giovani con meno di 30 anni che entreranno nel mondo del lavoro in questi primi tre mesi del 2012.

Le motivazioni che spingono il 44% delle imprese ad assumere sono diverse. Sostituzione di dipendenti in uscita, riattivazione di contratti in scadenza o stabilizzazione del lavoratore in una posizione diversa rispetto alla precedente forma contrattuale con cui era assunto in azienda. Per il 12% delle imprese invece le previste assunzioni servono a far fronte ad attività o lavorazioni stagionali ma sono molte le aziende che stanno per assumere per far fronte ad un picco della domanda.
Questi dati giungono in un momento non troppo positivo per il mercato del lavoro in regione con troppe aziende ( Merloni, Basell, Faber, Cementir ) la cui crisi sembra lontana dal trovare una soluzione.
Daniela Dragoni
 


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