Politica

Sì alla cannabis per uso terapeutico in Abruzzo: il governo non si oppone alla legge regionale

L'AQUILA, 7 MARZO 2014 - Sì all’uso della cannabis per scopo terapeutico in Abruzzo. Il governo nazionale non ha impugnato la legge promulgata nello scorso 4 gennaio dalla regione abruzzese che disciplina, per l’appunto, «l’erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche».

Nella fattispecie la norma prevede che i «medicinali cannabinoidi possono essere prescritti, con oneri a carico del Sistema sanitario regionale, da medici specialisti del Ssr (Servizio Sanitario Regionale) e da medici di medicina generale del Ssr, sulla base di un piano terapeutico redatto dal medico specialista». Inoltre, «il paziente può proseguire il trattamento in ambito domiciliare, su prescrizione del medico di medicina generale, sulla base del piano terapeutico redatto dal medico specialista che ha in cura il paziente».

Se tale scelta possa rappresentare una definitiva apertura nei confronti dell’uso della cannabis per uso terapeutico su scala nazionale è ancora presto da dire, di certo è il chiaro segnale di un cambiamento che l’attuale governo vuol portare avanti in tale materia.

I precedenti esecutivi, specie il governo Monti, avevano sempre operato diversamente, impugnando le leggi regionali favorevoli. Prima dell’Abruzzo, la Toscana, la Liguria, le Marche, il Friuli Venezia Giulia, la Puglia e il Veneto avevano provato ad ottenere il via libera.

«Questa è una vittoria del buon senso – ha affermato il consigliere regionale Maurizio Acerbo (Prc) che ha presentato la legge – perché già il ministero aveva autorizzato l’uso terapeutico e l’Abruzzo diventa capofila perché lo ha disciplinato. Perfino Giovanardi – ha proseguito – è favorevole all’uso medico dei cannabinoidi, ma queste buone intenzioni fino ad oggi non erano operative».[MORE]

Ed, infatti, lo stesso senatore Carlo Giovanardi, che assieme a Fini è autore della legge che equipara l'uso delle droghe leggere a quelle pesanti, ha affermato: «è una legge in sintonia con la legislazione nazionale in vigore, la norma ammette la cannabis – ha spiegato l’ex ministro – per ragioni curative dietro presentazione della ricetta medica. Ed ha fatto bene il governo a non impugnarla».

(Immagini da corrire.it)

Giovanni Maria Elia