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"Si alza il vento" di Hayao Miyazaki: storia di due grandi amori

SI ALZA IL VENTO di Hayao Miyazaki, la recensione. Un sogno, una passione e un amore incondizionato: e non si parla solo del film. La pellicola è l’esplosione della maturità di Miyazaki che, abbandona ogni vincolo con il surreale, per mostrare i suoi due grandi amori: il Giappone e gli aeroplani.

Dimenticatevi di Calcifer del Castello errante di Howl o dell’inquietante, quanto mai docile, creatura mascherata della Città Incantata: il nuovo, ultimo, capolavoro del maestro Hayao Miyazaki è su un altro livello, il livello dell’addio al cinema e della sua carriera, il livello della maestria che si riassume nella frase, quanto mai ad effetto, che racchiude il film: “Le vent se lève, il faut tenter de vivre”, Si alza il vento, devi provare a vivere.

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Non ci sono animali fantastici, figure grottesche e storie al di là dell’inverosimile in Si alza il vento, ma c’è il Giappone e ci sono gli aeroplani. Jiro Horikoshi, giovane bambino miope, sogna di progettare aeroplani inseguendo i modelli di Gianni Caproni, il progettista italiano amante del design innovativo, che diventerà la sua guida onirica. La vita di Horikoshi, dedita interamente alla progettazione, si scontrerà con quella vera del Giappone, con il terremoto del Kanto del 1923 e con la profonda depressione economica che ne è seguita. Il momento del terremoto, forse la scena meglio rappresentata di tutta la pellicola, è anche il momento di un incontro, dell’amore che tanto ruota nelle storie di Miyazaki e che porta a Jiro, Nahoko, la pittrice con il cappello.

Struggente e realistico, Si alza il vento, si allontana dai precedenti capolavori di Miyahazaki – anche da Porco Rosso che aveva già mostrato la passione per l’aeronautica – per approdare in una pellicola che riduce all’osso la fantasia. L’unica immaginazione sempre presente è quella del mondo onirico che, pur presentandosi come realistico, mostra l’irrealtà che solo un sogno può dare, come camminare sulle ali ad alta quota o come cadere nel vuoto e svegliarsi di soprassalto.

Si alza il vento è un nuovo “tentativo di vita”, come dice la frase iniziale, che può lasciare delusi se non si conoscono appieno le tematiche affrontate dal regista, che può lasciare interdetti dal linguaggio tecnico aeronautico, ma che rappresenta il degno addio alla cinematografia di un regista che si è sempre spinto oltre, raggiungendo l’apice della sua maturità narrando la sua storia proprio alla fine.

DATA USCITA: 13 settembre 2014
GENERE: Animazione, Biografico, Drammatico, Avventura
ANNO: 2013
REGIA: Hayao Miyazaki
SCENEGGIATURA: Hayao Miyazaki
PRODUZIONE: Studio Ghibli, KDDI Corporation
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
PAESE: Giappone
DURATA: 126 Min

 

Erica Benedettelli

[immagine da mediamelty.it]