Sottotitolo: La decisione riguarda le province di Reggio Calabria, Crotone e numerosi comuni del Cosentino
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la proroga dello stato di emergenza per siccità in Calabria, un provvedimento reso necessario dal persistente deficit idrico che continua a colpire ampie aree della regione.
Le aree interessate dal provvedimento
La proroga riguarda in particolare:
- La Città Metropolitana di Reggio Calabria
- La provincia di Crotone
- Numerosi comuni della provincia di Cosenza, tra cui: Calopezzati, Caloveto, Cariati, Corigliano-Rossano, Cropalati, Crosia, Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Scala Coeli, Acri, Bisignano, Luzzi, Rose, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, Santa Sofia d’Epiro, Vaccarizzo Albanese, Bocchigliero, Campana e Terravecchia.
Perché è stata prorogata l’emergenza
La Calabria vive da tempo una situazione critica legata alla scarsità di piogge e al progressivo abbassamento delle falde acquifere. In diverse zone, gli invasi e le sorgenti non riescono più a garantire un approvvigionamento idrico sufficiente per famiglie, attività agricole e zootecniche.
Il governo ha sottolineato che il provvedimento è indispensabile per accelerare gli interventi urgenti di gestione e distribuzione delle risorse idriche, limitando i disagi per la popolazione e sostenendo i comparti economici più colpiti.
Gli effetti sul territorio
Con la proroga dello stato di emergenza sarà possibile:
- attivare procedure semplificate per i lavori infrastrutturali;
- garantire una più rapida distribuzione delle risorse finanziarie;
- intervenire con misure straordinarie in caso di peggioramento della crisi idrica.
Calabria e rischio desertificazione
La siccità in Calabria non è un fenomeno isolato ma si inserisce in un contesto più ampio che interessa tutto il Mezzogiorno. Secondo gli esperti, il cambiamento climatico sta accelerando i processi di desertificazione, con conseguenze dirette su agricoltura, turismo e qualità della vita dei cittadini.
In sintesi, la proroga decisa dal Consiglio dei Ministri rappresenta un passo fondamentale per fronteggiare un problema che, ormai, non è più emergenziale ma strutturale. La gestione oculata delle risorse idriche e nuovi investimenti in infrastrutture idriche moderne saranno la chiave per il futuro della Calabria.