TARANTO, 31 AGOSTO 2014 - Non c'è pace per il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno: se da un lato il PD non vede di buon occhio la sua candidatura alla provincia, dall'altro arriva l'avviso di garanzia per quella pistola scoperta due anni fa nelle foto dei festeggiamenti per la sua rielezione a sindaco del capoluogo jonico. Le prime indagini avevano rivelato che il sindaco disponesse di pistola regolarmente detenuta e registrata, ma non erano chiare le motivazioni per cui l'arma fosse in bella mostra in diverse occasioni.
Il sindaco aveva allora dichiarato di essere pesantemente minacciato dai cittadini, sia sotto casa, sia davanti al Comune e di non aver voluto denunciare i vari episodi temendo che qualcuno (come scorta) si prendesse una pallottola al posto suo. Dopo la notizia, che due anni fa fece il giro delle testate giornalistiche nazionali, il sindaco non portò più l'arma.[MORE]
Ora, arriva il secondo avviso di garanzia. Il primo era arrivato a Stefàno dalla Procura in merito alla maxi-inchiesta Ilva, nella quale il sindaco è ora rinviato a giudizio. Secondo chi indaga in questo secondo caso, Stefàno avrebbe prima denunciato il disastro ambientale dell'Ilva, evitando poi di utilizzare il suo potere di sindaco per arginare il fenomeno almeno dal punto di vista sanitario.
L'ultima parola su questo caso arriverà a Ottobre, quando la Cassazione deciderà se il processo per l'Ilva potrà svolgersi a Taranto: infatti, i legali di Riva hanno chiesto lo spostamento della sentenza fuori da Taranto, dove non ci sarebbe la giusta serenità per un processo equo.
Fonte: Repubblica.it
Annarita Faggioni