Strage di Milano, il giorno dopo

Tempo di lettura: ~2 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

MILANO, 10 APRILE 2015 - Una città ancora sotto shock il giorno dopo la «tragedia che si è consumata all’interno del Palazzo di Giustizia», come ha sottolineato in un commento il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che ha espresso il suo «cordoglio» per i familiari delle vittime - conosceva «personalmente il giudice Fernando Ciampi» - e la «vicinanza a tutta la magistratura, all’avvocatura e ai lavoratori di Palazzo di Giustizia». [MORE]

Per oggi udienze sospese al Palazzo di Giustizia di Milano (dalle ore 11.00 alle 11.30) in segno di lutto e solidarietà per le tre persone uccise, oltre al giudice fallimentare Fernando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e Giorgio Erba, coimputato del killer Claudio Giardiello (57 anni), imputato in un processo per bancarotta, fermato a Vimercate (Monza e Brianza) in un centro commerciale dopo il tentativo di fuga in sella a una moto. L’assassino, che si era introdotto in tribunale con un tesserino falso, da un accesso riservato agli avvocati, avrebbe reclamato a suo modo vendetta contro chi lo aveva «rovinato», secondo quanto avrebbe asserito ai carabinieri di Vimercate al momento della cattura. Successivamente, Giardiello, prima di essere portato nel carcere di Monza, è stato trasportato in un primo momento in ospedale per aver accusato un malore subito dopo l’arresto.

Inevitabile, dopo i fatti di Milano, la riapertura del dibattito sulla sicurezza nei tribunali, ovvero «all'interno dei luoghi in cui quotidianamente si lavora per l'affermazione della legalità», secondo quanto si legge in una nota del sindacato delle toghe, ossia dell’Anm (Associazione nazionale magistrati), che «chiede con forza che si provveda all'adozione di misure urgenti».

Per il premier Matteo Renzi, «I sistemi di sicurezza del nostro Paese si poggiano su donne e uomini capaci al limite dell'eroismo, ma il controllo non può permettersi di avere buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale di Milano. Bisogna accertare chi, come e perché ha sbagliato. Qualcosa non ha funzionato». Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invece posto il problema in termini di «disagio» in cui versano gli operatori della giustizia, «in un momento di forte tensione» come quello attuale.

Domenico Carelli

(Foto: notizie.tiscali.it)

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Domenico Carelli

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.