Strage in scuola Florida, l'attentatore: "Volevo diventare professionista dei massacri"
Estero Lazio

Strage in scuola Florida, l'attentatore: "Volevo diventare professionista dei massacri"

venerdì 16 febbraio, 2018

PARKLAND (FLORIDA), 16 FEBBRAIO - Dopo la strage, è tempo di confessioni per Nikolas Cruz, il diciannovenne che nel giorno di San Valentino ha aperto il fuoco in una scuola di Parkland, in Florida, uccidendo diciassette persone. Confessioni in cui Cruz, con lucida follia, spiega agli inquirenti statunitensi come abbia premeditato l'attacco e come lo abbia condotto. "Ho iniziato a sparare agli studenti che vedevo nei corridoi e intorno alla scuola", ha detto Cruz. E intanto emerge un vecchio messaggio, postato dallo stesso attentatore su YouTube, in cui Nikolas scriveva di voler diventare un professionista dei massacri nelle scuole. [MORE]

Cruz è arrivato alla Marjory Stoneman Douglas High School a bordo di un Uber, zaino in spalla e una sacca contenenti numerosi caricatori. Dopo l'eccidio, si è liberato di un gilet pieno di munizioni e del fucile semiautomatico AR-15 e si è mimetizzato tra la folla: è stato fermato 40 minuti più tardi, dopo essere stato in un supermercato e poi in un McDonald's.

A far discutere è, però, soprattutto il messaggio postato su YouTube da Cruz: l'Fbi dichiara di essere stata messa al corrente del post nel settembre scorso ma di non essere riuscita ad identificare l'utente, nonostante "controlli su database e altre verifiche". E intanto dal passato di Nikolas emerge l'assidua frequentazione di un gruppo di suprematisti bianchi: lo fa sapere la Anti-Defamation League, che rende noto anche che il ragazzo avrebbe partecipato a esercitazioni di addestramento in stile militare.

Centinaia di persone si sono riversate per le strade di Parkland per commemorare le vittime della strage. Il coro è unanime: "Mai più armi". Una tragedia che si ripete troppo spesso negli Usa, ma sulla quale Donald Trump preferisce glissare: il presidente sottolinea la necessità di rendere le scuole statunitensi più sicure, perché "nessuno dovrebbe essere in pericolo in una scuola americana". Nessun accenno alle armi, nessun riferimento alla sconcertante facilità con cui Nikolas Cruz è riuscito a procurarsi un AR-15 (legalmente detenuto nonostante i problemi psicologici del ragazzo) e a portar via la vita di diciassette persone.

Claudio Canzone

Fonte foto: repubblica.it


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