Taggia: indagato sindaco per truffa ai danni dello Stato

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TAGGIA (IM), 1 MARZO 2013 - Sono indagati per truffa ai danni dello Stato, l’attuale sindaco Vincenzo Genduso e la moglie dell’ex senatore Gabriele Boscetto, Rosalba Nasi. Nel 2006, quest’uiltima, avrebbe presentato un progetto ‘fantasma’, nel quale era presente il titolo, ma non il contenuto. L’intenzione era quella di poter avere fondi, pari a 250 mila euro, destinati dalla Regione alla sicurezza e all’assistenza ai disabili. Rosalba Nasi era infatti in quegli anni presidente della casa di riposo ‘Borea’. Ottenne i soldi grazie all’aiuto della segreteria tecnica del distretto socio-sanitario 2 sanremese, di cui era responsabile l’attuale sindaco di Taggia, che aveva il compito di stabilire quale progetto meritasse i fondi.

Contro di essi, insieme all’allora dirigente del settore servizi sociali del Comune di Sanremo, Luigi Panetta, sono state dirette le accuse per frode allo Stato.Quasi un anno fa era scattata l’inchiesta della procura di Sanremo del sequestro preventivo del secondo e terzo piano dell’ala ovest dell’istituto Borea. Il provvedimento è stato richiesto da Maria Grazia Leopardi, giudice delle indagini preliminari. Le indagini della Guardia di Finanza hanno permesso di individuare i tre presunti responsabili dopo aver scoperto il raggiro di cui sarebbe stata vittima la Regione.


I fondi regionali erano stati stanziati a novembre 2006, circa 250 mila euro. Bisognava individuare i progetti con i requisiti richiesti, compito che spettava alla segreteria tecnica.
I progetti presentati furono circa una decina. Venne assegnata alla Fondazione Borea l’intera somma, a copertura del 41 per cento del costo dell’intervento, per la realizzazione del centro “Dopo di noi”, al secondo e terzo piano dell’edificio di via Borea. Lo scopo era quello diaccogliere i disabili seguiti dal centro diurno dell’Anffas, dopo la morte dei loro genitori.


Dalle indagini sorge l’ipotesi effettuata dal pm Paola Marrali, che, l’ex dirigente dei servizi sociali del Comune di Sanremo Luigi Panetta, essendo allora incaricato nella verifica dei progetti e del relativo iter amministrativo, avesse dato il via libera allo stanziamento a favore del centro “Dopo di noi” nonostante non avesse nulla in mano. Genduso, che allora era al vertice della segreteria tecnica, sarebbe ritenuto il responsabile del procedimento, in quanto fornì un parere positivo senza effettuare alcun tipo di verifica.


Ottenuti i soldi, la Fondazione Borea, di quelle opere, ne realizzò solo una parte, destinando all’Anffas solo il secondo piano dell’edificio. Il terzo infatti venne poi affittato, all’Asl 1 Imperiese, che vi trasferì l’Hospice. L’affitto iniziò lo scorso agosto con un canone di 123 mila euro all’anno. Cinque mesi dopo avvenne lo scandalo dei maltrattamenti che fece finire Rosalba Nasi agli arresti domiciliari e alle dimissioni. [MORE]
 

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Scritto da Elisa Signoretti

Giornalista di InfoOggi

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