Economia

Talerico: concessioni balneari, si alla proroga da parte dei Comuni sia pur illegittima.

"Talerico: concessioni balneari, si alla proroga da parte dei Comuni sia pur illegittima.

Sulle autorizzazioni per l'utilizzo di beni demaniali marittimi, lacuali e fluviali per attività turistiche e ricreative e, più in generale sulle concessioni balneari alla luce del parere motivato della Commissione Europea del 16.11.2023 indirizzato allo Stato Italiano, si deve osservare quanto segue.

Premesso che allo stato la soluzione giuridica prospettabile sarebbe quella che gli enti locali dovrebbero adottare una  proroga tecnica di un anno in favore degli attuali concessionari, in attesa dell'emanazione dei bandi di assegnazione delle concessioni che medio tempore potranno essere indetti e, che considerando i tempi di espletamento delle procedure potrebbero produrre i loro effetti non prima dell’anno 2025.

A tal proposito si deve evidenziare che tale soluzione è resa possibile in quanto all'articolo 3, paragrafo 2, della Legge 118/2022 (come modificato dalla legge 14/2023, e dal combinato disposto dell’articolo 4, comma 4-bis della legge 118/2022, inserito dalla legge 14/2023), si fa “divieto agli enti concedenti di procedere all'emanazione dei bandi di assegnazione delle concessioni fino all'adozione dei decreti legislativi (di cui allo stesso articolo 4 della legge 118/2022 e dell’articolo 10-quater del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, inserito dalla legge 14/2023), attualmente ancora non adottati dal Governo italiano.

Si aggiunga che l’attuale quadro normativo italiano prevede che “Le concessioni e i rapporti di cui all’articolo 3, comma 1, lettere a) e b), della legge 5 agosto 2022, n. 118”, continuano in ogni caso ad avere efficacia sino alla data di rilascio dei nuovi provvedimenti concessori”.

Oltre a ciò per come evidenziato dalla stessa Commissione europea la stessa delega al governo per l’adozione di tali decreti legislativi originariamente prevista dall’articolo 4 della legge 118/2022 risulta allo stato scaduta.

Proprio in ragione di ciò l’organo europeo nell’ammonire lo Stato Italiano ha evidenziato, altresì, che il legislatore italiano ha riprodotto le proroghe precedentemente previste anche nella legge di bilancio e nel decreto-legge n. 104/2020, nonché le previsioni dell'articolo 182, del decreto-legge 34/2020, che aveva vietato alle autorità locali di avviare o proseguire procedimenti pubblici di selezione per l'assegnazione di ‘concessioni balneari’, così lo Stato italiano viene “contestato” di essere venuto meno agli obblighi imposti dall'articolo 12 della direttiva sui servizi.

Tanto detto la Commissione europea ha invitato lo Stato italiano ad adottare le disposizioni necessarie per conformarsi al parere reso in data 16.11.2023 concedendo un termine di mesi due.

In tale quadro gli adempimenti dello Stato italiano verranno ottemperati nell’anno 2024, con ciò ritenuto che parrebbe inverosimile in tempi ristretti l’adozione dei decreti attuativi, della legge delega al governo e dell’adozione di tutti gli ulteriori atti amministrativi propedeutici e funzionali agli ulteriori adempimenti degli enti locali (emanazione dei bandi di assegnazione delle concessioni), la soluzione più “liquida” sarebbe quella di una proroga tecnica di un anno in favore degli attuali concessionari, nonostante il Consiglio di Stato avesse individuato al 31 dicembre 2023 il termine ultimo per l’operatività degli effetti di tutte le concessioni demaniali in essere, precisando che “eventuali proroghe legislative del termine così individuato (al pari di ogni disciplina comunque diretta a eludere gli obblighi comunitari) dovranno naturalmente considerarsi in contrasto con il diritto dell’Unione e, pertanto, immediatamente non applicabili ad opera non solo del giudice, ma di qualsiasi organo amministrativo, doverosamente legittimato a considerare, da quel momento, tamquam non esset le concessioni in essere.

Quindi per quanto i provvedimenti di proroga delle concessioni possano essere considerati atti tecnicamente illegittimi, appaiono nel quadro normativo vigente in Italia una soluzione “obbligata” o comunque consigliabile e plausibile onde consentire la permanenza/esistenza di concessioni demaniali “attive” ai fini delle attività turistiche e ricreative nel circuito della balneazione almeno per l’anno 2024.

Consigliere Regionale

Antonello Talerico"