Le relazioni tra NATO e Russia raggiungono un nuovo livello di tensione, tra attacchi informatici, intimidazioni militari e dichiarazioni sempre più dure da entrambe le parti. Mentre l'Alleanza Atlantica valuta una postura più offensiva nel dominio digitale, Mosca avverte che il conflitto in Ucraina continuerà e invita il proprio esercito a prepararsi a un inverno di combattimenti.
NATO verso una risposta più aggressiva sul fronte cyber
Negli ultimi mesi, la guerra ibrida sta assumendo un ruolo centrale nelle dinamiche geopolitiche internazionali. Attacchi hacker, sabotaggi alle infrastrutture e incursioni nello spazio aereo europeo vengono ormai attribuite alla Russia da diversi membri della NATO.
A confermarlo è l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della NATO, in un’intervista al Financial Times:
“Stiamo valutando una postura più aggressiva per difenderci dagli attacchi informatici e da operazioni ostili”.
Attualmente, la NATO agisce prevalentemente in modo reattivo, ma l’ipotesi di una strategia proattiva o preventiva sta prendendo forma, aprendo scenari che fino a pochi anni fa erano impensabili dal punto di vista normativo ed etico.
Le divisioni interne all’Alleanza
Non tutti i Paesi membri, però, condividono la stessa visione.
- Gli Stati del fianco est europeo, più esposti e vicini alla Russia, chiedono una risposta più dura.
- Altri governi occidentali restano più cauti, consapevoli del rischio di un’eventuale escalation militare diretta.
Il generale statunitense Alexus Grynkewich avrebbe persino proposto la standardizzazione delle regole d’ingaggio all’interno della missione “Sentinella dell’Est”, per evitare rallentamenti operativi in caso di nuove incursioni russe — come l’avvistamento recente di 57 palloni aerostatici sullo spazio aereo lituano.
Il Cremlino risponde: “Prepararsi a combattere durante l’inverno”
Mentre a Bruxelles si discute, Vladimir Putin visita un centro operativo militare impegnato nel conflitto in Ucraina. Il messaggio del presidente russo è netto:
“Le forze armate devono essere pronte a continuare a combattere anche in inverno.”
Secondo fonti russe, l’esercito avrebbe conquistato nuovi territori, tra cui Pokrovsk (Donetsk) e Volchansk (Kharkiv). Inoltre sarebbe stata avviata un’operazione per la presa di Hulyaypole, nella regione di Zaporizhzhia.
Mosca: “La NATO cerca l’escalation”
Le parole di Cavo Dragone hanno scatenato la reazione immediata del Cremlino. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, definisce la proposta di possibili attacchi preventivi come:
“Un gesto irresponsabile e una minaccia diretta alla sicurezza della Russia”.
Anche alcune forze politiche europee esprimono preoccupazione, sostenendo che provocazioni verbali non favoriscono percorsi diplomatici.
La diplomazia corre contro il tempo
In Europa la tensione è altissima. Il presidente italiano Sergio Mattarella ribadisce la necessità urgente di una difesa comune europea, mentre la commissaria UE Kaja Kallas parla di giorni decisivi per la diplomazia.
Mercoledì è prevista a Bruxelles una nuova riunione dei Ministri degli Esteri della NATO, ma parte dei lavori risulta già assorbita dai negoziati internazionali in corso per tentare una riduzione della crisi.
Conclusione
La situazione tra NATO e Russia appare oggi più fragile e complessa che mai. Cybersecurity, strategia militare e diplomazia internazionale si intrecciano in uno scenario in cui ogni scelta può avvicinare alla pace o spingere verso un conflitto ancora più ampio.
La domanda che resta aperta è:
l’Europa saprà trovare un equilibrio tra difesa attiva e prevenzione dell’escalation?