Cronaca

Tensione nel carcere di Ferrara, detenuti danno fuoco a materassi

FERRARA, 16 DICEMBRE – Momenti di agitazioni nella tarda mattinata di oggi nel carcere di Ferrara, dove due detenuti di origine maghrebina, hanno dato fuoco a materassi e a tutto quello che trovavano impedendo, armati di lamette, l’inframmettenza  degli agenti penitenziari, che, malgrado ciò, sono riusciti a domare le fiamme e mettere al sicuro gli altri detenuti e gli stessi autori della protesta, prima dell'intervento dei vigili del fuoco.

A causa dell'inalazione dei fumi, sono finiti in pronto soccorso, intossicati, almeno 15 degli agenti penitenziari intervenuti, con prognosi ancora sconosciuta, mentre alcuni detenuti sono stati visitati in istituto.

La notizia è stata resa nota  dal segretario regionale della UilPa Polizia Penitenziaria, Domenico Maldarizzi. "Due detenuti hanno cominciato a far fuoco ai materassi in cella e a tutto quello che si trovavano davanti” - ha precisato Maldarizzi - “minacciando atti di autolesionismo e gli stessi agenti con delle lamette". 

“Tutto il personale intervenuto” - ha reso noto il segretario Maldarizzi - “ha concluso il proprio turno di servizio, nonostante le grandi quantità di fumi inalati e si è recato quindi al Pronto soccorso cittadino per effettuare accertamenti”. 

“Il ministro Bonafede”- ha concluso il segretario regionale della UilPa - “qualche giorno fa durante la presentazione del calendario 2019 della Polizia Penitenziaria ha affermato che lo Stato dovrebbe dire agli agenti penitenziari grazie e scusate per le condizioni in cui vi abbiamo costretto a lavorare ma oggi più che scuse la Polizia Penitenziaria pretende condizioni di lavoro dignitose ed in sicurezza oltre a sanzioni esemplari per gli autori di queste azioni scellerate che, ancora oggi, nonostante tutti i proclami, tardano ad arrivare".

Infine, "al personale della Polizia Penitenziaria di Ferrara va il plauso di tutta la Uil Pa Polizia Penitenziaria per tutto quello che fanno per garantire l'ordine e la sicurezza sia all'interno che all'esterno della struttura nonostante la scarsità di mezzi e uomini.

Luigi Palumbo